Lo scrittore dei romanzi da cui è tratta la serie Killing Eve, Luke Jennings, ha criticato apertamente il finale scelto per la storia raccontata sul piccolo schermo.
La notizia che segue contiene i dettagli dell'ultimo episodio dello show, non proseguite con la lettura se non volete
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In un intervento pubblicato da The Guardian, l'autore ha ricordato che inizialmente era elettrizzato dal fatto che la storia di Killing Eve fosse diventata una serie tv. Luke Jennings ha raccontato che aveva parlato con la creatrice della serie, Phoebe Waller-Bridge, entusiasta di quanto la storia e la protagonista fosse "sovversiva e potente". Lo scrittore ha sottolineato: "Quella era la Villanelle che ho scritto e che Phoebe ha trasformato in un personaggio, e che Jodie Comer ha interpretato in modo così glorioso".
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La serie si è però conclusa mostrando Eve e Villanelle che iniziavano una relazione e univano le forze per sconfiggere I Dodici. Negli ultimi minuti, tuttavia, un assassino su comissione ha ucciso Villanelle.
Jennings ha quindi sostenuto che togliere la vita alla protagonista è stato un "inchinarsi alla convenzione", quasi per punire la coppia.
Lo scrittore ha ribadito: "Una storia realmente sovversiva sarebbe andata contro il cliché che mostra amanti dello stesso sesso nelle serie drammatiche che possono avere delle relazioni solo prima che una di loro venga uccisa".
Jennings ha ricordato che è accaduto lo stesso con Lexa in The 100 e ha aggiunto: "Non sarebbe stato molto più soddisfacente e fedele allo spirito originale di Killing Eve, mostrare la coppia mentre si allontana insieme al tramonto?".
Tra le pagine, infatti, la storia è molto diversa e lo scrittore ha rassicurato i fan: "Voglio dire questo: Villanelle è viva. E tra le pagine, se non sullo schermo, ritornerà".