Keanu Reeves, Alfonso Cuaron, Guillermo del Toro e Spike Lee condannano l'attacco fascista al Cinema America

Soclidarietà da parte di Keanu Reeves, Alfonso Cuaron, Guillermo del Toro e Spike Lee a sostegno del Cinema America e delle vittime dell'attacco fascista avvenuto a Roma.

Keanu Reeves, Alfonso Cuaron, Guillermo del Toro e Spike Lee sono alcune delle star che hanno condannato l'attacco fascista al Cinema America.

Il 16 giugno a Roma, dopo la proiezione di First Reformed di Paul Schrader, quattro ragazzi sono stati aggrediti e ricoverati da un gruppo di giovani di estrema destra. La colpa di uno dei quattro giovani era quello di indossare la maglietta del Cinema America, simbolo di antifascismo. L'attacco, che riflette la difficile situazione sociopolitica che sta vivendo il nostro paese, ha portato alla ribalta internazionale la realtà del Cinema America, collettivo nato sette anni fa che diffonde la cultura cinematografica per combattere odio e intolleranza.

Paul Schrader Cinema America
Paul Schrader con indosso la maglietta del Cinema America

Molte star, italiane e internazionali, hanno reagito al fatto di cronaca schierandosi contro l'atto violento di matrice politica. Paul Schrader, regista di First Reformed, ha paragonato il clima odierno al maggio 1968, quando le rivolte in Francia si sono diffuse a macchia d'olio fino a costringere alla cancellazione del Cannes Film Festival: "All'improvviso stavamo combattendo una battaglia che esisteva da 50 anni quando il cinema è diventato l'avanguardia della politica."

Dopo la grave violenza subita dai quattro giovani, è circolata una lettera di solidarietà alle vittime firmata da molti membri della comunità cinematografica internazionale, inclusi Francis Ford Coppola, Alfonso Cuarón, Keanu Reeves, Willem Dafoe, Guillermo del Toro e Spike Lee.

"Vogliamo esprimere tutto il nostro sostegno e solidarietà ai ragazzi e alle ragazze vittima di aggressione a Roma, all'esperienza del Cinema America e a tutta la gioventù che crea un dialogo tra il mondo dell'arte e le persone" si legge nella lettera, scritta in italiano. "E' inaccettabile che ci sia ancora qualcuno che pensa di poter imporre il proprio punto di vista attraverso l'suo della violenza. Non possiamo accettare una ferita di questo tipo, inflitta non solo all'arte e al cinema, ma al mondo intero." A coordinare gli autori della lettera e i firmatari hanno contribuito il direttore della Mostra di Venezia Alberto Barbera e quello della Festa del Cinema di Roma Antonio Monda.

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La sera successiva all'aggressione fascista, Jeremy Irons ha partecipato a un tributo a Bernardo Bertolucci al Cinema America indossando la maglietta incriminata e tenendo un emozionante discorso contro la violenza: "Ci sono persone che forse sono diventate troppo potenti e troppo ricche e persone che si sentono dimenticate. Questa è la nostra sfida, dobbiamo ricordare che tutti mangiamo, tutti dormiamo, tutti facciamo l'amore. Siamo tutti uguali, e queste immagini di violenza politica non fanno bene. Dobbiamo stare attenti a chi votiamo, ma soprattutto dobbiamo restare umani".

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