Joker: una nuova teoria sul finale del film di Todd Phillips aggiunge un ulteriore livello di lettura. Il film trasforma la storia del perfido pagliaccio in quella di Arthur Fleck, un uomo ai margini della società che sprofonda in un abisso di follia insanabile. La nuova ipotesi emersa in rete dà al tutto un'aura ancora più tragica, e intrigante. Attenzione, seguono spoiler !
Alla fine del film - ne abbiamo parlato anche nella video recensione di Joker - Arthur, che ha ormai adottato pienamente il soprannome datogli inizialmente come forma di scherno, uccide in diretta il conduttore televisivo Murray Franklin, mentre le strade di Gotham City sono invase dai pagliacci, le classi "inferiori" della città che hanno deciso di seguire le orme di Fleck per ribellarsi ai potenti (tra cui Thomas Wayne, che muore per mano di uno degli "adepti" di Arthur). Come spieghiamo anche nella nostra analisi sul finale di Joker, ritroviamo poi il protagonista rinchiuso nell'ospedale di Arkham, dove scoppia a ridere durante un colloquio con una dottoressa. Lei gli chiede di raccontarle una barzelletta, e lui risponde che non la capirebbe.
Dopodiché passiamo alla scena conclusiva, dove Arthur scorrazza per i corridoi di Arkham, inseguito dagli inservienti, dopo aver forse ucciso la sua interlocutrice. La teoria, a partire proprio da quella risata, è la seguente: e se Arthur Fleck avesse immaginato tutto? Il film stesso ribadisce più volte, prima ancora che il governo smetta di fornirgli i farmaci, che la sua visione del mondo e della realtà è piuttosto distorta, e in tal senso la sua trasformazione in Joker potrebbe essere un'allucinazione, mentre almeno uno dei delitti da lui commessi nel corso della storia - uccide anche la madre - potrebbe essere il motivo per cui si trova ad Arkham, senza che le sue gesta abbiano ispirato le masse.