Nuova polemica su Joker e questa volta è colpa di un brano composto da un cantante pedofilo contenuto nella colonna sonora. Lui è il britannico Gary Glitter, arrestato nel 2012 nell'ambito di un'indagine della polizia su presunti abusi sessuali compiuti su minorenni dagli '50 in poi.
Di quale canzone si tratta? Di Rock and Roll, part 2, il brano che accompagna una delle sequenze più iconiche del film (trovate qui la nostra recensione e video recensione di Joker), quella in cui Joaquin Phoenix danza sulle scale dell'ipotetica Gotham City a transizione ormai avvenuta tra Arthur Fleck e il terribile Joker. Lo stesso brano, in realtà, viene spesso usato per introdurre avvenimenti sportivi, ma a far arrabbiare parecchio l'opinione pubblica è un dettaglio: i produttori pagheranno a Gary Glitter i diritti per il pezzo e dunque un musicista accusato di pedofilia guadagnerà per merito di Joker.
Il britannico The Sun ha riportato alcuni commenti come: "Gary Glitter ottiene royalties per Joker. Stanno pagando un pedofilo per la sua musica", oppure "Questo film è immorale". Ma sarà davvero così? E il pagamento delle royalties, in caso affermativo, sarà commisurato agli incassi ottenuti da Joker - che nel suo primo weekend in sala ha già guadagnato 234 milioni di dollari - in giro per il mondo?
Al momento tutto tace dalle parti della Warner Bros. e di Todd Phillips, che, nemmeno il tempo di spegnere le polemiche legate all'istigazione alla violenza, si ritrovano già nel bel mezzo della bufera ancora una volta.
Gary Glitter, nome d'arte di Paul Gadd, sta ancora scontando una pena detentiva di 16 anni per diversi tentativi di stupro, aggressioni e per rapporti sessuali, avvenuti tra il 1975 e il 1980, con minori, tra cui ragazzine con meno di 13 anni.