La star de Il Trono di Spade 8 Emilia Clarke ha parlato del finale della serie televisiva, della sua reazione e di un aspetto che l'ha rattristata in quelle circostanze
Sono passati ormai messi dalla conclusione de Il trono di spade 8, ma nonostante ciò il finale continua ad essere oggetto di discussione tra i fan, molti dei quali sono rimasti delusi per come le otto stagioni tratte dai romanzi di George R.R. Martin siano state portate a termine. Di recente anche Emilia Clarke, che interpretava Daenerys Targaryen, ne ha riparlato durante una intervista rilasciata al The Daily Telegraph.
Quando è arrivata al punto di discutere delle reazioni contrastati da parte del pubblico riguardo al finale de Il trono di spade, Emilia Clarke ha risposto: "Ero troppo impegnata a pensare alla mia reazione per prestargli particolare attenzione. L'unica cosa che mi ha rattristato è stata vedere David e Dan (Benioff e Weiss, ndr) sotto attacco, perché sono due miei cari amici, e quindi per loro mi si è spezzato il cuore". L'attrice ha poi continuato: "Ognuno ha diritto ad avere la propria opinione. Si tratta di arte, ed è giusto che venga vista in modo individuale. È un peccato sapere che non è stato il finale perfetto che la gente si aspettava, ma credo che sarebbe stato davvero impossibile accontentare tutti".
Ma ora per Emilia Clarke le terre di Westeros sono un capitolo chiuso: "Non posso essere sempre una folle ossessionata dai draghi. Andare in giro a dire "Questi non sono buoni come i miei ultimi draghi!", te lo immagini?" - così ha scherzato. Adesso è impegnata sul set di Last Christmas di Paul Feig dove interpreta un personaggio che è reduce da una brutta malattia, un ruolo che sente molto vicino perché anche lei, Emilia Clarke è sopravvissuta a ben due aneurismi: "Non è una di quelle cose che ti succede e pensi 'Sono contenta di essere viva', ma è l'esatto opposto. - ha spiegato - Passi un bel po' di tempo a pensare 'Sto per morire'. E puoi sentirti incredibilmente spaventata da cose semplicissime, ed è il fatto stesso di essere vivi che può in qualche modo iniziare ad ammorbidire la situazione".