In una lunga conversazione con David Rubenstein per la serie 92NY's "People Who Inspire Us", Al Pacino ha parlato della sua ricchissima carriera soffermandosi su uno dei capolavori in cui ha recitato, Il padrino di Francis Ford Coppola.
Dopo aver confessato al pubblico di essere impegnato nella scrittura del suo primo memoir ("Ne sono rimasto lontano, ma penso di aver raggiunto l'età giusta per parlare di certe cose"), Al Pacino ha ricordato la sua esperienza sul set de Il padrino nel 1972. "Alla fine del primo giorno di set io e Diane Keaton ci siamo ubriacati e ci siamo detti 'Ecco, questa è la fine delle nostre carriere. Questo è un casino'" ha ricordato il divo.
In realtà, ben lungi dall'essere un casino, Il padrino si è ben presto trasformato in uno dei film più amati della storia del cinema, ottenendo 11 nomination all'Oscar e dando vita a due sequel di cui il primo è ritenuto unanimemente un capolavoro.
Il Padrino, 50 anni dopo: la storia del film che è diventato un cult del cinema
Rubenstein ha chiesto ad Al Pacino se fosse stato infastidito dalla candidatura (con conseguente vittoria) di Marlon Brando come miglior attore protagonista, mentre Pacino era stato iscritto attore non protagonista pur avendo più battute nel film. "Come nasce una storia del genere? Non ero arrabbiato, mi stai prendendo in giro?" ha esclamato Al Pacino, spiegando di non essersi recato alla cerimonia quell'anno "non per quello. Voglio che sia chiaro. Avevo già sentito voci al riguardo, ma sono false".
Rubenstein ha poi chiesto a Pacino se pensava che Il padrino - Parte seconda fosse superiore a Il Padrino, al che la star ha risposto: "No, non credo. Penso davvero che il primo film sia più artistico. Non intendo minimizzare perché recito con Bob de Niro, ma è un film diverso. Il Padrino è più divertente. Il Padrino 2 è uno studio di personaggi, è un film più personale per Francis Ford Coppola. Di recente ho rivisto il primo Padrino. Le scene sono ricche, sei sempre dentro la storia, ha ritmo. Non sai cosa succederà dopo, è storytelling al suo meglio. Il Padrino II in un certo senso diventa più lineare ed è un po' diverso, cupo, si muove lentamente. Ma è un grande film, devo dire".