Timothée Chalamet è una delle star contemporanee maggiormente ricercate a Hollywood. Soltanto nell'anno in corso, l'attore è stato impegnato nell'uscita di Dune - Parte Due di Denis Villeneuve, in cui è tornato nei panni di Paul Atreides e nelle riprese di A Complete Unknown, il biopic su Bob Dylan.
Senza dimenticare l'inizio della produzione di Marty Supreme di Josh Safdie. Ma non è tutto, visto che Ridley Scott, in un'intervista rilasciata a The Hollywood Reporter, ha confessato di aver pensato proprio a Chalamet inizialmente per il ruolo di Lucio Vero in Il gladiatore 2.
Binge-watching
La scelta è poi caduta su Paul Mescal dopo che il regista ha visto Normal People:"Qualsiasi studio preferirebbe sempre avere una star conosciuta" e Paul Mescal non aveva certo il richiamo al botteghino che aveva Timothée Chalamet.
Ma dopo aver visto la star di Normal People in una rappresentazione di Un tram che si chiama Desiderio, nel ruolo di Stanley Kowalski, i produttori si sono convinti. E Ridley Scott si innamorò della sua performance in Normal People:"Ho bisogno di storie della buonanotte. Prima di andare a dormire guardo sempre qualcosa. Ho scoperto Normal People quasi per caso. Non era proprio il mio genere ma ho guardato due episodi e ho pensato che sia il ragazzo che la ragazza [Daisy Edgar-Jones] fossero fantastici. Poi ho fatto binge-watching per otto ore".
Il gladiatore giusto
A quel punto, Ridley Scott era convinto che Paul Mescal fosse il gladiatore giusto per il sequel. L'attore non ha esitato:"Avrei potuto avere delle titubanze su quale sarebbe stato il primo grande film di uno studio perché definisce il tuo percorso di attore".
Il Gladiatore II, la recensione: il sogno di Roma per il film più politico di Ridley Scott
Tuttavia, un'occasione come questa non poteva essere persa:"Un film come Il gladiatore 2 è un sogno in termini di cinema su larga scala, perché è nelle mani di Ridley ed è profondamente ancorato alla condizione umana, con un linguaggio emotivo estremamente chiaro".