Un dirigente della centrale nucleare Sizewell C critica il modo in cui la storica serie animata de I Simpson ha influenzato la percezione pubblica del settore. La caricatura di Mr. Burns avrebbe contribuito a diffondere un'immagine distorta e negativa dell'energia atomica.
L'ombra lunga di Mr. Burns
C. Montgomery Burns, il proprietario senza scrupoli della centrale di Springfield de I Simpson, è ormai un archetipo dell'avarizia e della malvagità. Con la sua pelle cerosa, lo sguardo viscido e le mani ossute che sembrano artigli, il personaggio incarna la figura del magnate spietato. Ma non tutti ridono di questa rappresentazione.

Dall'altra parte della Manica, in Suffolk, il progetto Sizewell C, in costruzione dal 2023, ha preso posizione contro quella che considera una caricatura dannosa. Julia Pyke, amministratrice delegata della centrale, in un'intervista alla BBC ha dichiarato: "Penso davvero che I Simpson, che peraltro apprezzo molto, abbia reso un pessimo servizio all'industria nucleare. Io non sono [il proprietario della centrale del cartone animato] Mr. Burns. Dobbiamo comunicare meglio i benefici sociali del nucleare e ciò che apporterà alla società, concentrandoci sulle opportunità per le persone."
Per Pyke, la satira televisiva ha consolidato stereotipi che rendono più difficile presentare il nucleare come fonte sicura e utile. Il potere della televisione, del resto, non si limita all'intrattenimento: costruisce immaginari collettivi che resistono più della realtà tecnica.
E così, mentre Homer continua a sonnecchiare accanto ai pulsanti rossi della centrale di Springfield, il settore reale lotta per affrancarsi da quell'aura di incompetenza e pericolo.
Energia sicura e immaginario popolare
Il punto sollevato da Pyke non è tanto una questione di reputazione personale quanto un tema di comunicazione collettiva. "Il nucleare è uno dei modi più sicuri di produrre elettricità", ha spiegato, paragonando la percezione pubblica a quella dei voli aerei: statisticamente sicuri, eppure fonte di ansia.

"Dobbiamo fare un lavoro molto migliore nel pubblicizzarlo in modo più morbido e non troppo tecnico. Occorre trovare modalità di comunicazione più emotive, in grado di far percepire il settore come qualcosa di più vicino e umano."
Il problema non è nuovo: l'energia nucleare, pur garantendo basse emissioni e alti standard di sicurezza, è spesso accompagnata da un alone di diffidenza, alimentato tanto dai ricordi storici quanto dalle rappresentazioni culturali. In questo contesto, la serie de I Simpson ha avuto un impatto più profondo di quanto si potesse immaginare, trasformando la centrale di Springfield in un simbolo globale di inaffidabilità.
Eppure, la serie non sembra intenzionata a cambiare rotta. Con la trentassettesima stagione in arrivo il 28 settembre, I Simpson festeggeranno il traguardo degli 800 episodi, consolidando la sua longevità senza pari. Homer continuerà a varcare le porte della centrale, ma probabilmente si lancerà anche in nuove avventure professionali, come già accaduto in passato con i suoi mille mestieri improbabili.