Non è la prima volta che Machine Gun Kelly si confronta con il confine tra musica e cinema, ma questa volta ha scelto di fermarsi prima ancora di cominciare. Invitato a un provino per un ruolo da vampiro in *I Peccatori, l'artista ha declinato l'offerta per una questione di principio.
Il vampiro che non fu: Machine Gun Kelly
Durante la sua apparizione a The Pat McAfee Show, Machine Gun Kelly - nome d'arte di Colson Baker - ha spiegato il motivo per cui ha rifiutato l'opportunità di entrare nel cast del film I Peccatori, diretto da Ryan Coogler.

Si trattava di un ruolo da vampiro, un personaggio oscuro che nella sceneggiatura prevedeva una battuta contenente una parola razzista con la N, ovvero una delle parole più cariche e divisive della lingua inglese. "Dovevo essere in quel film", ha raccontato, "come il vampiro... mi avevano già organizzato il provino. È quello che si trova nella casa, il secondo vampiro, quello che poi mangia la famiglia. Ma nella scena doveva pronunciare quella parola, e io non l'avrei mai fatto."
La scelta, accolta con approvazione dal co-conduttore Darius Butler, è sembrata più un atto etico che una rinuncia professionale.
Kelly ha infatti ribadito il suo desiderio di recitare, pur ammettendo che la carriera cinematografica non si è ancora allineata come sperava: "Ho molte aspirazioni di recitare, semplicemente non è andata in quel modo", ha detto, aggiungendo con tono enigmatico: "Sono nelle mani dell'universo... si allineerà. Gli angeli metteranno qualcosa in moto."
Tra aspirazioni cinematografiche e scelte consapevoli
Il ruolo in questione, ha chiarito Kelly, era probabilmente quello di Bert, un ex membro del Ku Klux Klan trasformato in vampiro da Remmick (interpretato da Jack O'Connell). Il personaggio è poi finito nelle mani di Peter Dreimanis nel film che ha visto protagonisti nomi di spicco come Michael B. Jordan, Hailee Steinfeld e Miles Caton. Una produzione ad alto budget, che mescola horror e critica sociale, e che avrebbe potuto rappresentare una svolta per l'artista - se non fosse stato per quella singola, spinosa parola.
Ma la linea di confine, per MGK, è chiara. E anche se la carriera sul grande schermo tarda a decollare, lui si dà una scadenza: "Mi piacerebbe fare cinema finché sembro ancora giovane", ha detto con una punta d'ironia. Intanto, si prepara all'uscita del suo nuovo album Americana, prevista per l'8 agosto, continuando a muoversi in quell'ibrido tra musica, cinema e cultura pop in cui si sente - forse - più libero.