L'insuccesso commerciale di Howard e il destino del mondo è il motivo per cui oggi abbiamo la Pixar. Questo perché George Lucas, produttore del film, sperava in un successo al box office per recuperare le spese di lavorazione del Skywalker Ranch, costato 50 milioni di dollari. Dato che il lungometraggio, che aveva un budget di 37 milioni, si fermò a 38 milioni nel mondo, il proprietario della Lucasfilm fu costretto a vendere parti della società per non essere ridotto sul lastrico. Il suo amico Steve Jobs fece un'offerta molto generosa, ben al di sopra del prezzo di mercato, per la neonata divisione dedita all'animazione digitale, e questa divenne appunto la Pixar.
Un dettaglio che è stato ricordato, senza menzionare le circostanze specifiche del rapporto tra i due studios, quando Lucas è stato invitato ad accettare la versione fisica del Leone d'Oro alla carriera che la Mostra di Venezia ha assegnato nel 2009 alla Pixar, rappresentata all'epoca dai cinque principali responsabili creativi, ossia John Lasseter (che ha lasciato lo studio nel 2018 in seguito ad accuse di molestie da parte dello staff), Andrew Stanton, Brad Bird, Pete Docter e Lee Unkrich (il quale se n'è andato nel 2019 per motivi legati alla famiglia).
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Howard e il destino del mondo è stato uno dei pochi flop a cui ha lavorato George Lucas, ed è generalmente ritenuto uno dei peggiori adattamenti dei fumetti Marvel. Il film è però diventato un piccolo fenomeno di culto, ragion per cui è stata apprezzata l'inclusione di Howard il Papero nel Marvel Cinematic Universe: a oggi è apparso in Guardiani della Galassia e Guardiani della Galassia Vol. 2, con la voce di Seth Green, e di sfuggita, senza parlare, in Avengers: Endgame. Era previsto che apparisse anche in una serie animata come parte di un progetto di Hulu, con un crossover con altri personaggi, ma quella versione è stata cancellata all'inizio di quest'anno.