Secondo quanto riportato dal Guardian, un sondaggio di mercato sostiene di aver stabilito che 92 minuti sono la durata "ideale" dei film per il pubblico americano.
Secondo Talker Research (ex OnePoll US), un sondaggio online condotto in aprile su 2.000 americani ha concluso che gli intervistati hanno optato per 92 minuti come durata preferita. Il 15% ha dichiarato che i film di oltre 120 minuti (due ore) sono accettabili, mentre solo il 2% è soddisfatto di un film di oltre 150 minuti (2 ore e mezzo).
A prima vista, questa affermazione è in conflitto con la realtà commerciale: nove dei 10 film di maggior incasso di tutti i tempi superano le due ore, e tre di loro (Avengers: Endgame, Avatar: La via dell'acqua e Titanic) superano addirittura le tre ore. Solo il remake del 2019 de Il re leone, che occupa la nona posizione, non raggiunge le due ore, ma si ferma a 118 minuti.
Le ragioni del dibattito
La questione del minutaggio dei film è tornata al centro del dibattito dopo che alcuni cinema avevano interrotto le proiezioni del film di Martin Scorsese Killers of the Flower Moon, della durata di 206 minuti, inserendo un intervallo non autorizzato. In precedenza Scorsese aveva difeso la durata del suo film, dicendo: "Ci si può sedere davanti alla TV e guardare qualcosa per cinque ore... ci sono molte persone che guardano il teatro per tre ore e mezza... date al cinema un po' di rispetto".
Una recente ricerca di What to Watch suggeriva inoltre che la durata media dei film di maggior successo commerciale sta aumentando, con una media di 141 minuti nel 2022 rispetto ai 110 minuti del 1981. Sono state avanzate diverse ragioni, dalla capacità delle piattaforme di streaming di ignorare la rigidità degli orari di proiezione delle sale cinematografiche, al desiderio di mostrare costosi effetti visivi e sequenze d'azione che sono proliferati nell'ultimo decennio.
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Talker Research ha anche chiesto agli intervistati se usassero i sottotitoli durante la visione della TV: il 33% ha dichiarato di non averli mai usati e il 16% di averlo fatto "sempre". Tuttavia, le cifre relative a quest'ultimo dato sembrano essere legate all'età, con i più giovani più propensi a usarli; il 23% dei millennial ha dichiarato di usare "sempre" i sottotitoli, così come il 30% della Gen Z.