Heat 2: Al Pacino vorrebbe Timothée Chalamet come suo erede in un possibile sequel

Al Pacino, durante un incontro al Tribeca Film Festival, ha parlato della possibile realizzazione di Heat 2 dichiarando che vorrebbe Timothée Chalamet come suo erede.

Il Tribeca Film Festival 2022 ha permesso di festeggiare il venticinquesimo anniversario di Heat - La sfida, dopo un posticipo di due anni causato dalle restrizioni legate alla pandemia, e Al Pacino ha svelato che vorebbe Timothée Chalamet per interpretare il suo ruolo nel sequel dell'opera.
All'evento, tuttavia, non ha potuto partecipare di persona il regista Michael Mann, risultato positivo.

Il 9 agosto arriverà nelle librerie americane Heat 2, un romanzo scritto da Michael Mann ideato come sequel della storia.
Tra le pagine si racconteranno le vite del criminale Neil McCauley (Robert De Niro) e del detective Vincent Hanna (Al Pacino), prima e dopo gli eventi raccontati nel film uscito nelle sale nel 1995.

Pacino, rispondendo a una domanda su un possibile adattamento per il grande schermo del romanzo, ha rivelato che ha in mente un attore che potrebbe ereditare il suo personaggio: "Timothée Chalamet. Voglio dire, è un attore meraviglioso. Un aspetto grandioso".

Robert De Niro e Al Pacino hanno quindi condiviso molti aneddoti e curiosità sulla realizzazione del cult degli anni Novanta.
Tra le risposte più divertenti date dalle star, c'è quella con cui De Niro ha parlato della sua preparazione per il suo ruolo dichiarando: "Ho derubato un paio di banche!".

I due attori hanno però ammesso che molte delle scene sono frutto del loro istinto perché sono state ideate durante le riprese, come la sequenza iconica in cui Hanna e McCauley parlano delle loro ideologie mentre bevono una tazza di caffé insieme. Pacino ha spiegato: "Ho spesso detto alle persone che mi hanno chiesto come è lavorare con lui 'Puoi fare qualsiasi cosa con Bob'. Non importa quello che fai, lo ascolterà, reagirà e sarà in connessione. Quello è il vero lusso di essere con qualcuno come lui. Perché a prescindere da quello che fa, sta al passo, è sempre lì, è sempre pronto". Al ha aggiunto: "Immagino sia in qualche modo come una partita a tennis. Nei tuoi film devi continuare a colpire la palla sopra la rete, e arriva dall'altra persona. Si tratta di un ritmo regolare che capisci se ascolti".
Robert ha invece lodato l'attenzione per i dettagli di Michael Mann: "Si concede il tempo di rendere ogni dettaglio speciale".