James Gunn ha commentato per la prima volta il suo ritorno alla guida di Guardiani della Galassia Vol. 3 dopo essere stato licenziato dalla Marvel a causa di alcuni vecchi tweet considerati offensivi.
Il regista ha rilasciato una lunga intervista al sito Deadline in cui ripercorre quanto accaduto.
Il filmmaker ha raccontato: "Il giorno del licenziamento è stato il più intenso della mia vita. Ci sono stati altri giorni difficili, dal momento in cui ho deciso di rimanere sobrio quando ero più giovane arrivando alla morte di amici che si sono suicidati. Ma questo è stato incredibilmente intenso, è accaduto e improvvisamente sembrava fosse passato tutto. Sapevo semplicemente, in un momento che è accaduto in brevissimo tempo, che ero stato licenziato e pensavo che la mia carriera fosse finita".
James Gunn ha però potuto contare sul sostegno dei suoi amici, della sua fidanzata, del cast dei Guardiani e di altre persone del settore, riuscendo a trasformare quella giornata negativa in qualcosa di positivo. Il filmmaker, che incolpava solo su se stesso e i propri errori per quanto successo, ha sottolineato: "Mi sento male, come accaduto in passato, pensando ai modi in cui ho parlato pubblicamente, ad alcune battute che ho fatto, ad alcuni obiettivi del mio umorismo, semplicemente alle conseguenze non volute".
Gunn ha proseguito sostenendo: "So che le persone hanno sofferto a causa di ciò che ho detto e che è stata una mia responsabilità. Mi dispiace e me ne assumo la totale colpa. Disney aveva totalmente il diritto di licenziarmi. Non si trattava di una questione legata al diritto di parola. Ho detto qualcosa che non hanno apprezzato e avevano il diritto di non farmi lavorare. Non ho mai discusso quella scelta".
Il filmmaker ha quindi accettato, non provando alcun risentimento o non considerando sbagliata la decisione della Disney, il compito di scrivere la sceneggiatura del sequel di Suicide Squad, di cui sarà anche regista e che descrive come il suo film più divertente.
Il ritorno alla guida di Guardiani della Galassia lo ha però reso particolarmente felice perché potrà concludere la storia come aveva pianificato: "Se mi aveste chiesto quale era l'aspetto più triste della mia uscita di scena - e tutte le persone alla Marvel potranno confermarlo - è che ho questo legame davvero strano e forte con Rocket. Rocket sono io anche se potrebbe sembrare una dichiarazione animata dal narcisismo. Groot è come il mio cane. Amo Groot in un modo completamente diverso. Mi posso immedesimare in Rocket e provare compassione per lui, e sento che la sua storia non era stata completata".
L'obiettivo di Guardiani della Galassia Vol. 3 sarà quindi scrivere un epilogo per il simpatico procione parlante: "Ha un arco narrativo iniziato nel primo film che è poi continuato nel secondo e si è sviluppato in Infinity War ed Endgame, e ho intenzione di concluderlo in Guardiani 3. Quella era una grande perdita: non poter finire quella storia, anche se provavo un po' di sollievo pensando che avrebbero comunque usato il mio script".
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