Guardiani della Galassia 3: il cast chiede il ritorno di James Gunn!

Il cast dei film di Guardiani della Galassia ha condiviso una lettera collettiva per chiedere di riassumere James Gunn come regista del terzo capitolo.

Guardiani della Galassia 2: il cast del film durante le prove
Guardiani della Galassia 2: il cast del film durante le prove

I Guardiani della Galassia hanno deciso di difendere pubblicamente il regista James Gunn firmando una lettera in cui commentano quanto accaduto e sostengono il loro amico.
La missiva condivisa online da tutti gli interpreti dei film Marvel dichiara: "Sosteniamo totalmente James Gunn. Siamo stati tutti sconvolti dal suo improvviso licenziamento una settimana fa e abbiamo, volutamente, aspettato questi dieci giorni per pensare, pregare, ascoltare e parlarne. In quel periodo siamo stati incoraggiati dall'incredibile ondata di sostegno dei fan e dei membri dei media che vorrebbero vedere James nel ruolo di regista del Volume 3".

Gli attori proseguono ribadendo che lavorare con lui è stato un grande onore e nei suoi confronti provano solo amore, sostegno e gratitudine, pur sottolineando: "Non siamo qui per difendere le battute fatte molti anni fa, ma piuttosto per condividere la nostra esperienza avendo trascorso molti anni insieme sul set realizzando Guardiani della Galassia 1 e 2. La personalità che ha dimostrato dopo il suo licenziamento è in linea con l'uomo che è stato ogni giorno sul set e la sua scusa, attuale e di molti anni fa quando per la prima volta ha risposto a questi commenti, crediamo provenga dal cuore, un cuore che tutti noi conosciamo, di cui ci fidiamo e che amiamo. Scegliendo ognuno di noi ci ha aiutato a raccontare la storia dei disadattati che trovano redenzione e ha cambiato le nostre vite per sempre. Crediamo che il tema della redenzione non possa essere più attuale. Tutti noi non vediamo l'ora di lavorare nuovamente con il nostro amico James in futuro. La sua storia non è affatto finita".

Il messaggio dichiara che Gunn non è l'ultima brava persona a essere messa sotto processo a causa delle divisioni politiche esistenti nella nazione, pur sperando che si smetta di utilizzare una mentalità quasi mafiosa.

Gli attori hanno concluso la lettera condividendo la propria speranza che quanto accaduto serva come esempio e la società possa imparare che si deve pensare due volte prima di decidere quello che vogliamo esprimere, oltre a "orientarsi verso la capacità di aiutare e guarire gli altri invece che fare del male".