Cosa accade quando un poliziotto rom, allergico alle regole, si ritrova al centro di omicidi intricati e misteri personali? La risposta si chiama Gerri, la serie crime firmata da Giuseppe Bonito che da oggi, martedì 17 giugno, è disponibile su Netflix dopo il successo televisivo su Rai 1.
Gerri, un antieroe magnetico approda su Netflix

Gregorio Esposito, per tutti Gerri, è l'ispettore protagonista della storia, interpretato da Giulio Beranek. Occhi profondi, passato ingombrante e un talento investigativo fuori dagli schemi: Gerri è uno di quei personaggi destinati a dividere, ma impossibile da ignorare. Lo affianca Lea Coen, la viceispettrice con il volto e il piglio deciso di Valentina Romani, che di Gerri non si fida fino in fondo (e forse fa bene).
La loro relazione professionale è fatta di attriti, intuizioni incrociate e tensioni mai risolte. Sullo sfondo, una Puglia ruvida e affascinante che regala un volto inedito al noir all'italiana.
Dal romanzo alla serialità: il mondo di Giorgia Lepore prende vita
Tratta dai romanzi di Giorgia Lepore, Gerri è scritta da Sofia Assirelli e Donatella Diamanti. È una crime story che non si limita al caso di puntata, ma scava nei traumi dei protagonisti. Il risultato è una narrazione che alterna indagine e introspezione, con flashback che ricuciono (o strappano) le certezze dello spettatore.
Dalla Rai a Netflix: Gerri è il nuovo caso seriale tutto italiano
Prodotta da Cattleya e Rai Fiction con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Puglia, Gerri si avvale di un cast corale che include, oltre a Beranek e Romani, anche Fabrizio Ferracane, Roberta Caronia, Irene Ferri, Carlotta Natoli, Massimo Wertmüller e Tony Laudadio.
Atmosfere cupe, regia elegante, dialoghi che lasciano il segno: la serie è pensata per essere guardata tutta d'un fiato. E adesso che è approdata su Netflix non ci sono più scuse: è tempo di binge watching.