Bone Tomahawk è un western atipico, sanguinario e ipnotico, che unisce il volto rassicurante di Kurt Russell all'orrore più viscerale. Diretto da S. Craig Zahler e con un cast che include anche Patrick Wilson e Matthew Fox, il film è un viaggio nel cuore oscuro del West, tra trogloditi cannibali e sequenze al limite del tollerabile.
Kurt Russell, viscere e cannibali: il western horror che non ti farà dormire
Kurt Russell ha sempre avuto il volto scolpito per il western. Dai richiami polverosi di 1997: Fuga da New York fino al mitico Tombstone (che ha praticamente co-diretto), l'attore ha saputo vestire i panni del cowboy con naturalezza. Ma se The Hateful Eight di Tarantino ha già segnato uno dei suoi apici più celebrati nel genere, c'è un'altra pellicola che merita altrettanta attenzione - anche se con un avvertimento importante: Bone Tomahawk non è per stomaci delicati.
Uscito quasi in sordina, questo film del 2015 rappresenta il debutto alla regia di S. Craig Zahler, autore di un trittico di pellicole che mescolano cinema di serie B con attori di serie A e un'estetica sorprendentemente raffinata. Zahler ha poi proseguito con Brawl in Cell Block 99 e Dragged Across Concrete, entrambi con Vince Vaughn, ma è con Bone Tomahawk che ha scolpito un piccolo cult tra gli appassionati. La storia prende il via quando due furfanti - interpretati da David Arquette e dal compianto Sid Haig - dissacrano un sepolcro indigeno. Il gesto scatena la furia di una tribù di cannibali che si nascondono nelle grotte circostanti. Uno dei due riesce a scappare fino alla cittadina di Bright Hope, dove viene presto arrestato dallo sceriffo Franklin Hunt (Russell), che inizia a sospettare che qualcosa di sinistro si aggiri nei dintorni.

Quella che inizia come una classica caccia da western si trasforma presto in un incubo tribale. Quando tre persone - tra cui la figlia del medico e un vice - vengono rapite, lo sceriffo forma una squadra di soccorso. Accanto a lui ci sono il fidato vice Chicory (Richard Jenkins, ironico e dolente), il pistolero John Brooder (Matthew Fox, glaciale) e Arthur (Patrick Wilson), marito della rapita, deciso a unirsi nonostante una gamba rotta. La spedizione, in apparenza lineare, prende una piega imprevedibile: la parte finale del film, in particolare, affonda le mani nella carne viva del genere horror, con sequenze che sembrano uscite da Terrifier.
La scena più discussa - e probabilmente la più traumatizzante - arriva nel terzo atto ed è difficile da dimenticare. "Un tomahawk nel cranio è la morte più facile da digerire", si potrebbe dire con sarcasmo. In confronto a pellicole disturbanti come Cannibal Holocaust o The Green Inferno, Bone Tomahawk come si piazza a livello del disgusto? È un film che si scrolla di dosso la patina da spaghetti western per sprofondare in una brutalità viscerale, senza perdere mai l'eleganza nella scrittura e nella regia. Attualmente disponibile su Prime Video, è una perla nera per chi cerca qualcosa di davvero estremo.