Austin Butler è una delle new entry maggiormente attese nel secondo film del franchise Dune di Denis Villeneuve, nel ruolo di Feyd-Rautha Harkonnen. La star di Elvis è stata intervistata dal Los Angeles Times e ha approfondito il proprio approccio al villain, decisamente differente rispetto a quello avuto per il protagonista nel film di Baz Luhrmann.
"In passato, con Elvis, ho sicuramente approfondito il vivere in quel mondo per tre anni e quella è stata l'unica cosa a cui pensavo giorno e notte. Con Feyd sapevo che sarebbe stato poco salutare per la mia famiglia e per i miei amici" ha confessato Butler.
I limiti in Dune
La performance di Austin Butler nel ruolo di Elvis Presley ha conquistato critica e pubblico e il suo metodo è stato molto più rigido rispetto al lavoro svolto per il personaggio in Dune - Parte due:"Ho preso una decisione consapevole di porre dei limiti.
Un ruolo che gli ha permesso di avere maggior libertà:"Tra l'azione e lo stop ne avevo molta di più perché sapevo che avrei protetto tutti gli altri al di fuori del contesto di ciò che stavamo facendo. Questo non vuol dire che non influenzi la tua vita. Ma sapevo che non avrei fatto nulla di pericoloso al di fuori di quel confine, e in un certo senso ciò mi ha permesso di andare più a fondo, credo".
Nella recensione di Dune - Parte due è presente anche Feyd-Rautha Harkonnen, il nipote del Barone Vladimir Harkonnen (Stellan Skarsgård), interpretato dal leader dei Police Sting nello sfortunato film tratto dal romanzo di Frank Herbert del 1984, diretto da David Lynch.