Drive: la scena dell'ascensore fu pesantemente tagliata, ecco perché

La famosa sequenza dell'ascensore in Drive andò incontro a qualche problema di censura negli Stati Uniti per l'eccessiva violenza.

Uno sguardo tra Ryan Gosling e Carey Mulligan nel film Drive
Uno sguardo tra Ryan Gosling e Carey Mulligan nel film Drive

La famosa scena dell'ascensore in Drive andò incontro a qualche problema di censura negli Stati Uniti per l'eccessiva violenza. Per l'esattezza, la Motion Picture Association of America (MPAA) ebbe da ridire sul momento in cui l'anonimo protagonista spacca la testa a un assalitore a forza di pedate, e chiese al regista Nicolas Winding Refn di accorciarlo per far sì che il film ottenesse il visto R (Restricted), che vieta la visione ai minori di 17 anni non accompagnati.

In caso contrario il visto sarebbe stato NC-17, l'equivalente del nostro divieto ai minori di 18 anni, il che avrebbe limitato il potenziale commerciale del lungometraggio sul territorio americano poiché pochissimi cinema accettano di programmare titoli con quella dicitura, tradizionalmente associata a film particolarmente espliciti sul piano sessuale. Il divieto ufficiale negli Stati Uniti cita come motivazioni i seguenti fattori: "violenza forte, brutale e sanguinosa, linguaggio esplicito e alcune scene di nudo" (quest'ultimo dettaglio si riferisce a un breve momento di nudità femminile in una scena ambientata in un locale).

Da Drive a The Neon Demon: l'orrore e la bellezza nel cinema di Nicolas Winding Refn

Ryan Gosling è il protagonista del film Drive
Ryan Gosling è il protagonista del film Drive

Questo è uno dei tanti segreti affascinanti di Drive, il film con cui Nicolas Winding Refn ha conquistato i cinefili del mondo intero sin dalla prima proiezione in concorso al Festival di Cannes, nel maggio del 2011. Il cineasta danese è poi tornato sulla Croisette con altri tre titoli: Solo Dio perdona (2013), The Neon Demon (2016) e due episodi della miniserie Amazon Too Old To Die Young (2019). È invece escluso che torni al mondo dell'anonimo autista ingaggiato da criminali vari a Los Angeles: esiste un sequel del romanzo di base, ma Refn ha più volte affermato che il film funziona proprio grazie al suo finale "imperfetto" e ambiguo, e raccontare cosa accade dopo vorrebbe dire rovinarlo. Questo forse anche a causa della riluttanza di Refn a lavorare con il sistema hollywoodiano tradizionale: il cineasta ha infatti rifiutato progetti come Wonder Woman e 007 Spectre.