Disney e la critica USA: è guerra in vista della stagione dei premi

Quattro delle principali associazioni di critici americani hanno deciso di non tenere in considerazione i progetti prodotti dallo studio dopo che i giornalisti del Los Angeles Times sono stati esclusi dalle proiezioni e dalle attività stampa dei prossimi film.

Star Wars: Gli ultimi Jedi, Daisy Ridley in una nuova foto del film
Star Wars: Gli ultimi Jedi, Daisy Ridley in una nuova foto del film

Nella giornata del 3 novembre il Los Angeles Times ha condiviso un articolo in cui rivela che ai suoi collaboratori e giornalisti è stata vietata la partecipazione alle anteprime dei film Disney a causa della pubblicazione sulla testata di un approfondito articolo in cui si rivelavano delle informazioni riguardanti un accordo stretto con la città di Anaheim, California, area in cui si trovano i parchi tematici della società.
Le associazioni dei critici cinematografici di Los Angeles, Boston, New York e la National Society of Film Critics hanno ora replicato con un comunicato in cui sostengono si tratti di un'azione contraria alla libertà della stampa e che rappresenti un pericoloso precedente in un periodo in cui i giornalisti sono già oggetto di ostilità.

I quattro gruppi di critici hanno quindi annunciato che non prenderanno in considerazioni i progetti prodotti dalla Disney nell'assegnare i tradizionali riconoscimenti al termine della stagione cinematografica.
Il comunicato sottolinea che è una decisione estrema che penalizzerà gli artisti, nonostante sia una situazione non dipendente dalla loro volontà, ma motivata dalle azioni compiute dalla Disney che limitano la libertà della stampa.

I portavoce della Disney avevano invece dichiarato che l'articolo non rispettava gli standard giornalistici più elementari e non era equilibrato nelle sue dichiarazioni. I critici del L.A. Times non hanno quindi potuto vedere in anteprima il film Thor: Ragnarok e non potranno accadere alle proiezioni di Coco e Star Wars: Gli ultimi Jedi, oltre a non poter ottenere le interviste e i materiali stampa.

Tra i filmmaker Ava DuVernay, regista del lungometraggio Nelle pieghe del tempo prodotto proprio dallo studio, si è schierata a favore dei giornalisti in quello che sembra destinato a essere un duro contrasto a distanza: