Denis Villeneuve: "Messia di Dune non sarà come una trilogia, ma sarà il mio ultimo film della saga"

Denis Villeneuve si prepara al terzo capitolo, che realizzerà progetto indipendente dai primi due film, e mette in chiaro che questa sarà la sua ultima regia per il fortunato franchise.

Un primissimo piano di Timothee Chalamet

Denis Villeneuve ci tiene a ribadire che Messia di Dune, terza esplorazione del mondo creato da Frank Herbert, nella sua mente non sarà concepito come una trilogia. Parlando del progetto nel corso del podcast di Vanity Fair Little Gold Men, il regista canadese ha sottolineato la sua visione di quello che sarà il suo ultimo coinvolgimento nell'adattamento monumentale dichiarando:

"In primo luogo, è importante che la gente capisca che per me era davvero un dittico. Mi sono avvicinato alla regia di due film che hanno costituito l'adattamento del primo libro. Conclusa questa parte, se dirigo un terzo film, che è in fase di scrittura, non sarà come una trilogia. È strano dirlo, ma se torno a rivisitare quel mondo è per fare qualcosa che sembri diverso e abbia una propria identità".

Dune Parte 2 21
Javier Bardem in una scena di Dune: Parte Due

Un terzo film sarà indipendente

Messia di Dune è ambientato 12 anni dopo gli eventi del primo romanzo, quindi un adattamento cinematografico dovrebbe probabilmente far invecchiare il giovane cast di Villeneuve che include Timothee Chalamet, Zendaya, Florence Pugh e altre star. Il regista ha risposgto "So come farlo" quando gli è stato chiesto come intende invecchiare il cast, ma non ha condiviso i dettagli del suo piano.

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Da tempo Denis Villeneuve ha espresso interesse per realizzare un terzo adattamento anticipando però che questo sarà il suo impegno nel franchise. La serie letteraria di Herbert è composta da vari romanzi e per Villeneuve non c'è nessun problema nel passare il testimone ai colleghi per futuri adattamenti:

"Se riusciremo a fare Messia di Dune, avrò trascorso molti anni su Arrakis e mi piacerebbe occuparmi di qualcos'altro. Penso che sarebbe una buona idea per me assicurarmi che, in Messia, ci siano i semi dei progetti futuri perché sono libri bellissimi. Sono più difficili da adattare. Diventano sempre più esoterici. È un po' più complicato adattarsi, ma non chiuderò la porta. Non lo farò da solo, ma potrebbe succedere con qualcun altro".