Terza giornata per gli ottavi di finale del nostro spettacolare #cinefantamondiale, il gioco che fa scontrare le nazionali del cinema per premiare il film più bello del mondo, o più semplicemente l'opera che voi lettori avete apprezzato di più tra quelle che si sono contese l'ambito riconoscimento. Il Vecchio Continente sfida il Sudamerica e la gara toglierà il sonno a molti di voi (non amate la nostra propensione al dramma?); nella seconda partita di oggi, beh... Pulp Fiction se la vedrà con Solaris, per il più classico degli USA-Russia. Per quanto riguarda le sfide di ieri invece, sono state vinte dall'Italia e dal Cile, rispettivamente con Nuovo cinema Paradiso e No - I giorni dell'arcobaleno
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Francia-Argentina, ovvero La vita di Adele vs Il segreto dei suoi occhi
Vi avevamo anticipato che la prima gara vi avrebbe appassionato, perché le opere che si giocheranno l'accesso ai quarti sono state tra le più votate nella lunga fase eliminatoria, segno di un profondo "affetto" da parte vostra nei confronti delle pellicole di Abdellatif Kechiche e Juan José Campanella.
La vita di Adele
La vita di Adele, Palma d'Oro a Cannes nel 2013, è un'opera che chiede allo spettatore una partecipazione genuina, non di facciata. O la si ama o la si odia, difficile rimanere indifferenti davanti ad un film di quasi tre ore in cui le due protagoniste, Léa Seydoux e la rivelazione assoluta Adèle Exarchopoulos, si amano appassionatamente; sporcato da una serie di polemiche evitabili (ve le risparmiamo ma se volete saperne di più qui trovate le dichiarazioni del regista durante la presentazione italiana dell'uscita del film), l'opera di Kechice, tratta dalla graphic novel Le bleu est une couleur chaude di Julie Maroh (tra le più severe con Kechice), dà l'impressione di una naturalezza assoluta, dandoci la sensazione che la vita di quei personaggi si stia realmente consumando sotto i nostri occhi.
Ho l'impressione di fare finta, di fare finta su tutto. A me manca qualcosa
Il segreto dei suoi occhi
Vincitore dell'Oscar come miglior film straniero nel 2010, Il segreto dei suoi occhi, di Juan José Campanella è un'opera intelligente e sofisticata che, attraverso una vicenda di cronaca e contaminando giallo e poliziesco, racconta il presente di una nazione ancora schiacciata dal peso di un tragico passato. Ricardo Darín è Esposito, un poliziotto che nel 1974 è chiamato a risolvere il caso del brutale omicidio di una donna. Riesce a scoprire l'assassino da un piccolo dettaglio, ma, nonostante la rivelazione, la verità non porta alcuna giustizia. Tra tutti i film del nostro #cinefantamondiale questo è l'unico ad avere una straordinaria sequenza ambientata durante una partita del campionato argentino.
Un uomo non abbandona mai la propria passione
Usa-Russia, ovvero Pulp Fiction vs Solaris
Neanche nei nostri sogni più fantasiosi avremmo mai pensato di vedere opposti, seppur per gioco, due capolavori della storia del cinema moderno, firmati da autori originali, capaci di dar forma a veri e propri gioielli. Che appartengano a Stati Uniti e Russia è un dettaglio da poco...
Pulp Fiction
Noi non vi parleremo di Pulp Fiction. Non c'è alcun bisogno di far sfoggio della nostra conoscenza del capolavoro diretto da Quentin Tarantino che proprio quest'anno ha festeggiato i 20 anni dell'uscita. Quella che ha vinto la Palma d'Oro a Cannes nel 1994 è un'opera che non necessita di presentazioni, forte della sua assoluta originalità, dalla bellezza dello script (vincitore dell'Oscar), alla perfezione degli interpreti. Con una decina di scene memorabili e una struttura impossibile da riassumere. Leggete qui e troverete soddisfazione alle vostre mille curiosità.
Tre pomodori camminano per la strada. Papà pomodoro, mamma pomodoro e il pomodorino. Il pomodorino cammina con aria svagata e papà pomodoro allora si arrabbia e va da lui, lo schiaccia e dice: "Fai il concentrato!"
Solaris
Può un film di fantascienza diventare una riflessione più profonda sull'uomo e sull'inconscio? La risposta è sì, se a dirigere il film è un regista come Andrei Tarkovsky e se il film in questione si intitola Solaris. Tratta dal romanzo omonimo dell'autore polacco Stanisław Lem, la pellicola del 1972 racconta la storia di uno psicologo inviato sul misterioso pianeta Solaris per indagare sui comportamenti di tre membri dell'equipaggio di una stazione scientifica, evidentemente sconvolti dall'azione del pianeta. Per il dottor Kelvin inizia un'avventura ai limiti della logica. Presentato in concorso al Festival di Cannes, si è aggiudicato il Grand Prix Speciale della Giuria.
Si ama ciò che si può perdere