Chernobyl, il creatore della serie sgrida i fan: "Troppi selfie sul luogo del disastro"

Il creatore della serie Chernobyl è intervenuto per sgridare i tanti fan che hanno invaso i social con troppi selfie dal luogo del disastro.

Il creatore della serie Chernobyl è dovuto scendere in campo a bacchettare i fan per i troppi selfie. Nell'era di Instagram succede anche questo, che il teatro di un disastro senza precedenti diventi lo scenario più alla moda del momento in fatto di luoghi da visitare almeno una volta nella vita.

La miniserie in 5 puntate (qui la nostra recensione di Chernobyl) sta ricevendo tantissime critiche assolutamente entusiaste da ogni parte del mondo (tranne che dalla Russia, che si sente offesa dallo show), e ha generato tanta curiosità da far aumentare del 40% il turismo in zona nel giro di poche settimane (in America la messa in onda si è conclusa appena 10 giorni fa). Il lato negativo sono alcuni atti che Craig Mazin, l'ideatore dello show - e non solo lui - ha giudicato davvero poco rispettosi: selfie hot, selfie di gente che ha oltrepassato il confine delle aree ancora ad alto rischio radiazioni solo per un click, selfie di gente sorridente. Tanto che lo stesso Mazin ha deciso di intervenire: "Il fatto che Chernobyl abbia portato moltissimi turisti in quella zona è fantastico. Ma sì, ho visto alcune foto in giro. Se visitate quel luogo, per favore ricordate che lì c'è stata una terribile tragedia. Comportatevi con più rispetto per tutti coloro che hanno sofferto e si sono sacrificati".

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'esplosione del 26 aprile 1986 nella centrale nucleare di Chernobyl è responsabile di oltre 4000 morti per esposizione alle radiazioni. Circa 116.000 persone che vivevano nella città di Pripyat e all'interno di un raggio di 30 km dal sito dell'esplosione sono state evacuate nelle settimane successive al disastro, e gli effetti dell'esposizione alle radiazioni per la popolazione ucraina e di molti Paesi europei sono ancora pesanti e tangibili. Ma tutto questo non è stato motivo di preoccupazione e discrezione, evidentemente, per chi ha deciso di lasciare online questo ricordo del viaggio a Chernobyl: