Chernobyl: che fine hanno fatto i tre eroi che si immersero nelle acque radioattive

Una scena di Chernobyl parla dei tre eroi che si occuparono di drenare l'impianto idrico della centrale al fine di evitare un ulteriore disastro nucleare.

Una delle sequenze più agghiaccianti di Chernobyl, serie tv del 2019, riguarda i tre eroi che si immersero nelle acque radioattive per impedire che il disastro nucleare peggiorasse: Alexei Ananenko, un ingegnere meccanico, Valeri Bespalov, un capo ingegnere e Boris Baranov, un semplice supervisore. Due di loro sono ancora vivi.

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Chernobyl: Michael Colgan in una scena della serie

I tre rispettarono gli ordini ed entrarono nell'acqua contaminata nell'edificio del reattore al fine di aprire le porte, impedendo in questo modo un ulteriore, catastrofico, crollo nucleare. Molti all'epoca avevano ipotizzato che sarebbero quasi certamente morti per una grave esposizione alle radiazioni. In realtà tutti e tre sono sopravvissuti dopo un periodo di ricovero in ospedale, e due di loro erano ancora vivi l'anno scorso, quando è stata rilasciata la serie tv. Baranov è morto di infarto nel 2005.

Alexei Ananenko, che ora vive in un modesto appartamento con una sola camera da letto nella periferia di Kiev, ha insistito sul fatto che ciò che ha fatto non è stato eroico. "Non mi sono mai sentito un eroe, mai, anche prima che uscisse questa serie tv. Stavo semplicemente facendo il mio lavoro", ha dichiarato l'ex ingegnere di 59 anni.

Protetti solo da attrezzatura subacquea e semplici respiratori i tre uomini hanno attraversato i corridoi parzialmente allagati sotto il reattore. Usando delle torce sono riusciti a trovare le serrature per il serbatoio dell'acqua: "Appena ho sentito quel rumore è stato fantastico, significava che l'acqua stava drenando. In ogni caso non avevamo paura, ci era stato ordinato di farlo e noi l'abbiamo fatto, tutto qui."