Angelina Jolie ha affrontato diverse sfide nel corso della sua carriera ma una delle più intense è stata sicuramente quella nel film Changeling, diretto da Clint Eastwood e uscito nelle sale cinematografiche nel 2008.
Un'esperienza molto dolorosa per Jolie che ha ricordato com'è riuscita a portare a termine la lavorazione e in che modo l'aiuto di Clint Eastwood sia stato fondamentale per non farla, in qualche modo, deragliare durante la propria performance.
Un figlio scomparso
Basato sulla tragica vera vicenda di Christine Collins, Changeling racconta la storia di una madre alla disperata ricerca del figlio scomparso. Invece di ricevere aiuto, si scontra con la corruzione e i sotterfugi della polizia di Los Angeles degli anni '20.
"Ci sono state così tante volte in cui ho lavorato a film che richiedevano un grande dispendio emotivo ma con registi che non lo capivano. Iniziavi la scena e facevi dieci riprese. Con Clint, invece, ti limiti a mostrargli la scena e lui capisce subito".
La sensibilità e la disponibilità di Eastwood hanno contribuito in maniera fondamentale a migliorare il lavoro di Angelina Jolie. Da madre, interpretare Christine non è stato affatto semplice, perché immaginare il dolore del suo personaggio e la sua impotenza in quella situazione, ha reso ancora più dolorosa la sua prova.
La protagonista viene additata come una persona non sana di mente ma la sua tenacia sarà determinante per portare alla luce i crimini del serial killer di bambini Gordon Stewart Northcott, in seguito condannato a morte e giustiziato nel carcere di San Quintino.
Il film Changeling racconta proprio la terribile vicenda della scomparsa di Walter Collins, un bambino di 9 anni uscito di casa per andare al cinema e mai più rientrato. Grazie alla tenacia della madre del piccolo, Christine Collins, la verità venne a galla e il colpevole smascherato.