Chainsaw Man, il regista viene tolto dai titoli di coda: "Lo Studio MAPPA non ci tutela affatto"

Una decisione controversa di MAPPA ha sollevato critiche da parte di un noto regista d'animazione, riaccendendo il dibattito sulle condizioni di lavoro e sul rispetto dovuto agli autori nel settore anime.

una scena di Chainsaw man

La polemica esplode intorno a Chainsaw Man - The Compilation, il film riassuntivo della prima stagione: il nome del regista originale Ryu Nakayama non compare nei titoli, e il collega Kazuomi Koga denuncia pubblicamente la decisione di MAPPA.

Chainsaw Man: i crediti cancellati e la voce di Kazuomi Koga

Il cuore della polemica riguarda Chainsaw Man - The Compilation, una versione in due parti che ripercorre gli eventi della prima stagione con nuove registrazioni audio e alcuni tagli. Secondo quanto riportato, nei titoli di coda non appare il nome di Ryu Nakayama, regista originale dell'anime. La scelta non è stata accompagnata da alcuna spiegazione ufficiale da parte di MAPPA, ma non è passata inosservata.

A intervenire è stato Kazuomi Koga, autore con esperienza in serie come Pokémon, Fire Force e Golden Kamuy, che ha affidato a un post sui social il proprio pensiero, senza mezzi termini: "In alcune edizioni compilation, il nome del precedente regista è stato accuratamente cancellato, e con tagli, audio ri-registrato e altre modifiche, significa davvero che i registi di anime originali non hanno diritti morali né il diritto di mantenere l'integrità, giusto? [...] Indipendentemente dalla qualità della versione televisiva, fare questo significa che lo studio è una compagnia che non protegge i propri registi, quindi non vorrei lavorare lì. Penso che, se fosse un film live-action straniero o giapponese, sarebbe un grande problema, ma con gli anime questo non succede, vero? Penso anche che non accreditare lo staff originale nei titoli mostri mancanza di rispetto, ed è praticamente la fine, no?"

Le parole di Koga hanno immediatamente acceso la discussione online, dove molti spettatori hanno espresso frustrazione per una scelta percepita come un colpo di spugna verso il lavoro di un team creativo che aveva dato vita all'adattamento animato del manga di Fujimoto.

MAPPA, il futuro di Chainsaw Man e le ombre sul settore

Non è la prima volta che MAPPA finisce al centro di polemiche. Già in passato, con la seconda stagione di Jujutsu Kaisen, diversi animatori avevano denunciato condizioni di lavoro durissime per rispettare i tempi serrati di produzione. Episodi come questi hanno contribuito a costruire l'immagine di uno studio capace di grandi successi ma anche segnato da pratiche industriali problematiche.

Lo stesso presidente di MAPPA, Manabu Otsuka, ha recentemente dichiarato di non avere ancora deciso quale sarà il formato dei prossimi adattamenti di Chainsaw Man: "Non sappiamo se questo sarà il trend futuro, non lo sappiamo. Quello che faremo, come abbiamo fatto con Reze, è guardare la prossima storia e decidere da lì. Se il prossimo arco funziona meglio come film o come stagione televisiva, decideremo in quel momento, ma non abbiamo ancora preso una decisione."

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Queste parole lasciano intendere che il percorso della saga di Denji sullo schermo resta aperto, ma al tempo stesso la controversia sui crediti solleva un nodo più profondo: il riconoscimento del lavoro creativo nell'industria anime.

Se da un lato Chainsaw Man continua a catalizzare entusiasmo e aspettative, dall'altro la vicenda rivela la fragilità di un sistema che ancora fatica a tutelare pienamente i suoi autori.