Cannes 2012: giorno 7 con Ken Loach e Brad Pitt

L'attore americano è protagonista di Killing Them Softly, mentre il regista britannico porta al Festival il suo The Angels' Share.

Dopo aver conquistato la critica nel 2007 con L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, il regista Andrew Dominik e l'interprete/produttore Brad Pitt si ritrovano in questo Killing Them Softly, uno dei film più attesi di tutto il Festival, nel quale Pitt interpreta Jackie Cogan, un criminale che si ritrova a svolgere un'indagine per conto della mala su una rapina avvenuta durante una partita di poker.
Ad affiancare questa gangster story nella sezione competitiva, oggi, c'è il veterano Ken Loach, che per l'undicesima volta in concorso, e per la seconda volta con una commedia torna a Cannes con The Angels' Share, nuovo progetto scritto dal fedele collaboratore Paul Laverty. Loach ha già vinto una Palma d'Oro nel 2006 per Il vento che accarezza l'erba oltre a due premi della giuria per Piovono pietre nel 1993 e L'agenda nascosta nel 1990. Il protagonista di The Angels' Share è un giovane che riesce ad evitare la galera per un soffio, e decide di rigar dritto, soprattutto adesso che è diventato papà. Ma la visita ad una distilleria di whisky gli suggerirà un modo per dare una svolta alla sua esistenza.

Per quanto riguarda le pellicole fuori concorso, oggi tocca a tre documentari: Journal de France, A Música Segundo Tom Jobim e Trashed. Il primo è un "diario di viaggio visivo" realizzato dal fotografo Raymond Depardon in sinergia con Claudine Nougaret, il secondo è incentrato sul cantautore e musicista brasiliano Antonio Carlos Jobim, mentre l'ultimo è un focus sul tema dello smaltimento rifiuti (tematica ecologista già affrontata da un'altra pellicola, nel corso di questa edizione, il documentario Polluting Paradise) e vede il contributo di Jeremy Irons quale voce narrante.
Due pellicole in lingua francese debuttano nella sezione Un certain regard: la nuova commedia firmata dalla coppia Benoît Delépine/Gustave de Kervern, Le grand soir, e A perdre la raison del belga Joachim Lafosse. Al centro di entrambe le pellicole, dinamiche familiari piuttosto singolari, anche se affrontate con registri molto differenti: nel primo infatti, i protagonisti sono due fratelli che provano a riavvicinarsi dopo un lungo periodo di distacco, nonostante le rispettive differenze, mentre il secondo riguarda il legame tra un ragazzo marocchino e il medico belga che lo ha cresciuto come un figlio. Quando il giovane metterà su famiglia, il rapporto con il medico svelerà una natura ossessiva e claustrofobica.
Prima di chiudere vi invitiamo a guardare la sesta puntata del nostro video-diario dalla Croisette, nella quale abbiamo riassunto la giornata di ieri. Buona visione! :-)