Il creatore di Better Call Saul, Vince Gilligan, rompe il silenzio sul destino dell'avvocato più moralmente elastico della TV: secondo lui Saul Goodman oggi sarebbe stato graziato da Donald Trump e vivrebbe da uomo libero, tra spot memorabili e vecchie abitudini.
Saul Goodman oggi? Per Gilligan è libero... e torna sullo schermo
Durante la sua ospitata al Rich Eisen Show, mentre presentava la nuova serie Apple TV+ Pluribus, Vince Gilligan si è ritrovato davanti alla domanda che tormenta i fan dal 2022: che fine ha fatto Jimmy McGill, alias Saul Goodman, dopo aver accettato una condanna più lunga pur di assumersi la responsabilità dei propri crimini? La risposta è arrivata con l'umorismo tagliente che conosciamo bene: "Penso che Trump lo abbia graziato."
Nel giro di un secondo Eisen e l'intera troupe sono esplosi in una risata, e Gilligan ha rincarato la dose con un'immagine perfettamente coerente con il passato dell'avvocato più inaffidabile del Nuovo Messico: "Ha senso. Penso sia un uomo libero. Secondo me adesso fa televendite."
Come dire: Saul Goodman non cambia mai davvero, trova solo nuovi modi per monetizzare la sua inesauribile capacità di arrangiarsi. E anche se la risposta è nata per gioco, ha il sapore irresistibile di una verità possibile: il mondo reale non sarebbe mai troppo grande per impedirgli di ritornare in scena, anche se solo per vendere qualcosa davanti a una telecamera.
E gli altri personaggi? Tra speranze, amnesie e futuri possibili
Gilligan non si è limitato al carismatico truffatore: il conduttore ha provato a scavare anche nel destino dei personaggi secondari. Alla domanda su Huell, il gigantesco bodyguard di Saul, Gilligan ha confessato candidamente di non ricordare se la serie accennasse davvero al fatto che si sia trasferito a New Orleans, ma non ha esitato a immaginare un prosieguo per lui: "Per me vive la sua vita. Era un po' un fuorilegge, un po' un criminale. Era davvero un grande borseggiatore."
Poi si è passato al mondo di Breaking Bad, chiedendo che ne sia oggi di Skyler e Walt Jr. L'autore non ha nascosto un auspicio emotivo: "Spero che non siano dove li abbiamo lasciati. Vivevano in condizioni tristi e desolate." E ha aggiunto un finale che somiglia a una piccola carezza ai personaggi dopo tutto il dolore del passato: "Penso che si siano rimessi in piedi." Per quanto riguarda il figlio di Walter White, secondo Gilligan potrebbe aver trovato una forma di catarsi nella memoria: un libro sul padre, o magari un podcast.
Dalle risate sulla possibile "grazia presidenziale" alla tenerezza nel parlare dei personaggi più feriti, una cosa è chiara: anche se le storie si sono concluse, per Gilligan non smettono mai di esistere. E forse è per questo che gli universi narrativi che crea continuano a sembrarci così reali, perché perfino lontano dallo schermo i suoi personaggi sembrano vivere. E resistere.