Benvenuti al Centro: la nuova fiction con Alessandro Paci

La Puglia protagonista di una nuova fiction TV con la regia di Domenico Costanzo (coautore di Pieraccioni) e un cast d'eccezione guidato da Manuel, attore comico barese.

Dopo Benvenuti al Nord, Benvenuti al Sud, Benvenuti a tavola arriva sui teleschermi della TV Nazionale (dall'8 aprile su Canale Italia 83 del digitale terrestre) Benvenuti al Centro, una action sit - com prodotta in Puglia dalla Production Diamond Star di Elisabetta De Venere. Dove per Centro, lo diciamo subito, vuol dire Centro Commerciale. Il regno del consumo per eccellenza, infatti, diventa il cuore di una situation comedy tutta da ridere, grazie al protagonista, il comico barese Emanuele De Nicolò, in arte Manuel, ma anche molto d'azione. Venti puntate da venti minuti che tra gag ed equivoci terranno lo spettatore con il fiato sospeso. In ogni puntata c'è un messaggio di fondo, un filo conduttore che si sviluppa nel corso della serie e che conduce ad una riflessione di carattere sociale, voluta e cercata da Domenico Costanzo il regista della sit-com, coautore della sceneggiatura insieme a Manuel.

Costanzo dichiara: "Per me non è esattamente una sit-com bensì una fiction anzi una frit-com perché c'è un po' di tutto; mediando tra cinema e fiction abbiamo utilizzato un diverso tipo di linguaggio e scrittura che ci hanno permesso di andare oltre la sit-com. Per quanto riguarda il linguaggio: dettagli, primi piani, movimenti della macchina da presa, fotografia, sono elementi che contraddistinguono Benvenuti al Centro e la discostano dalla sit-com pura e semplice; questo emerge anche dal tipo di scrittura utilizzato, ogni episodio non ha una fine, c'è una storia che bisogna seguire. La stessa descrizione dei personaggi si muove in questo senso. Gli attori si approcciano alla propria parte in modo naturale, ho utilizzato una tecnica di regia che ha permesso loro di tirar fuori la propria drammaticità, le proprie emozioni. Ci si accorgerà, infatti, che non fanno finta di recitare ma recitano davvero. In questo modo abbiamo affrontato tematiche delicate come la questione della bulimia e della sessualità. Per esempio Annabella Talento interpreta Elena e alla sua prima esperienza recitativa è riuscita a trovare dentro di sé quel sentimento, quella esperienza emozionale che le ha permesso di interpretare il ruolo di ragazza con problematiche alimentari alla ricerca di una sua identità sessuale. Così prima di arrivare al centro commerciale (che subentra solo alla decima puntata e non a caso al centro delle 20 puntate della fiction) nella scrittura, che ho condiviso con Manuel, ho puntato sulla centralità de personaggi, ognuno di loro, se lo andiamo a guardare con la lente di ingrandimento, esprime un sentimento mai banale. Mi sono affidato al realismo magico, nella narrativa un esempio è Massimo Bontempelli, dove i personaggi principali sono attraversati da un meccanismo di magia che nasce dall'inconscio che è prettamente infantile o problematico. Per esempio il personaggio interpretato da Sabino Bartoli, Don Nicola (il boss), è cattivissimo ma c'è un passaggio in cui la sua interpretazione diventa struggente perché tira fuori tutte le sue fragilità quando sta per perdere sua sorella. Anche il personaggio di Manuel mi è piace tanto, mi ricorda Erminio Macario per quella sua faccia espressiva, nella frit-com è un personaggio confuso, infantile che ha problemi con la famiglia, si parta da un rapporto conflittuale con la moglie, Teresa, interpretata da Carmen De Venere, bravissima in questo ruolo. Con il figlio, Lino, interpretato da Gianrico Mancini, che ha una dipendenza dal gioco, la figlia assillata dai problemi della dieta che trova rifugio in un rapporto sentimentale con la dietologa; senza dimenticare la fidanzata del figlio Jessica, interpretata da Luana Montone, che rappresenta la figura di una parassita che vive in casa dei suoceri. Come confuso è il cugino di Manuel, interpretato da Alessandro Paci, è il classico furfantello furbetto, poi c'è Alfredo Navarra un altro personaggio confuso, nella fiction è l'amico di Manuel. Lavora in un cimitero e anche lui ha un rapporto conflittuale con la moglie che però lo picchia; Manuel ha anche una madre, interpretata da Maria Marta Pellicani che non fa altro che cantare canzoni nei momenti meno opportuni. Senza dimenticare Gerardo Placido, un senza tetto, una figura importante perché a livello narrativo ha un suo significato. Sembra un lord che dorme su un cartone perché mantiene una sua dignità. Manuel lo incontra dopo essere andato via di casa, aiutando questo "barbone", aiuta un po' se stesso perché riesce a conquistare l'attenzione di Rosa (amante di Manuel), interpretata da un'attrice sorda, Giovanna Di Bari, anche lei alla prima esperienza, è stata in grado di immedesimarsi nel ruolo con naturalezza. Una vera scoperta. In questa costellazione di personaggi Manuel si confonde così tanto che arriva ad avere delle proiezioni del suo inconscio nello specchio, rappresentato da due figure Ceryef e Annie Williams, due gemelline che parlano in modo simultaneo, due figure tipiche del cinema horror degli anni 70. Nella fiction rappresentano la linea di demarcazione tra la realtà e la irrealtà, tanto è vero che il finale della fiction è aperto, fino alla fine non sappiamo se siamo catapultati dentro l'inconscio di Manuel o nella realtà. La chiusura naturalmente è comica".

Manuel aggiunge: "Con Benvenuti al Centro ho iniziato un nuovo percorso che si distacca dai lavori che ho fatto in precedenza. E' un film d'azione ma è anche una commedia, bella e coinvolgente, che fa sorridere e riflettere allo stesso tempo. Non aggiungo altro, dovete vederlo. Vi posso solo dire che abbiamo una grande squadra, nel cast ci sono attori pugliesi come Sabino Bartoli e Alfredo Navarra; artisti del calibro di Gerardo Placido, Alessandro Paci, Carmen De Venere. Una novità è senz'altro la partecipazione di attori sordi, Giovanna di Bari è una di questi. Mi sono avvicinato a questa realtà perché i genitori della mia compagna, Elisabetta De Venere, sono sordi, nel corso di quindici anni di vita insieme ho compreso le loro difficoltà, il loro isolamento mediatico. Soprattutto mi sono reso conto del fatto che la TV, e non solo, offre pochi spazi di espressione, soprattutto artistica, a chi è audioleso".

La mimica facciale, la gestualità che Manuel utilizza nelle sue performance rendono semplice l'abbattimento delle barriere linguistiche, come alcuni suoi ammiratori hanno potuto confermare, ma ciò non basta. Il linguaggio non verbale, quello fatto di segni deve entrare in TV non solo durante il telegiornale. Così è cominciata la sfida della Production Diamond Star di Elisabetta De Venere, compagna di Manuel nonché produttrice di apparizioni televisive, con la indispensabile collaborazione della Redland ed. Mus. di Matteo Tateo & Lelio D'Aprile, coordinatori di produzione musicale e management artistico. Così è nata l'idea di Benvenuti al Centro per la cui realizzazione fondamentale è stato anche l'apporto di Mario Maellaro, supervisore alla regia. La fiction e tutta la produzione di Benvenuti al Centro lancia un appello importante: diamo la possibilità anche ai sordi di seguire quello che viene trasmesso in TV, sono poche le emittenti che utilizzano i sottotitoli. In Italia ci sono oltre 50mila persone sorde, anche loro hanno bisogno di cultura, hanno bisogno di sentirsi parte integrante di un mondo che non è solo quello dei telegiornali.