Riguardo Avengers: Endgame, Dan Slott, noto autore dei fumetti di Spider-Man, non ha apprezzato una scena del film Marvel, soprattutto per quanto concerne l'uso del personaggio. Nello specifico, come ha specificato su Twitter, a Slott non è andato giù il momento in cui, durante la battaglia finale, Peter Parker attiva la modalità instant kill del suo costume, uccidendo in rapida successione alcuni degli scagnozzi animaleschi di Thanos.
Non sono mancati i commenti negativi da parte dei fan, che hanno spinto lo sceneggiatore a precisare che il film in sé gli è piaciuto, e che la sua singola obiezione si basa unicamente sulla sua convinzione personale che Spider-Man non dovrebbe mai uccidere, a prescindere dalle circostanze. Questo è un argomento che lui stesso ha affrontato nel controverso ciclo The Superior Spider-Man, un mensile di 31 numeri in cui Peter era "morto" e il suo corpo occupato dalla mente del perfido Doctor Octopus.
Non è la prima volta che Dan Slott, uno dei più prolifici autori delle avventure del personaggio (ha scritto diverse storie, incluse le testate regolari, dal 2005 al 2018), si lamenta della rappresentazione cinematografica di un supereroe. Nel 2013 fu tra coloro che contestarono il finale de L'uomo d'acciaio, dove Superman - altra icona dei fumetti nota per il suo rifiuto di uccidere - è costretto a spezzare il collo del Generale Zod per impedirgli di radere al suolo Metropolis e sterminare persone innocenti. Tale scelta narrativa fu criticata anche da pesi massimi della DC Comics come Mark Waid, Grant Morrison e Neal Adams, con reazioni forti da parte di chi invece ha apprezzato le decisioni di Zack Snyder, come accaduto anche con Slott per i suoi commenti relativi ad Avengers: Endgame. Slott ha anche precisato che in generale per i fan dei fumetti è più facile ignorare eventuali buchi di logica legati ai superpoteri che l'uso degli stessi senza ricorrere ad azioni letali.
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