Il Thor grasso di Avengers: Endgame rimarrà nella storia del MCU ma esistevano alternative già approvate dagli sceneggiatori per il dio del tuono che non fossero accappatoio e ciabatte?
Christopher Markus e Stephen McFeely ne hanno discusso con SYFY WIRE, affermando che in effetti la versione "Big Lebowski" di Thor non è stata certo la prima opzione considerata, anche se alla fine si è rivelata la vincente. "Avevamo questa pausa di cinque anni e volevamo spingere tutti i personaggi oltre il limite, continuavamo a tornare su quell'idea. Thor cerca vendetta, è arrabbiato. Nella missione precedente però aveva fallito. A quel punto sembra quasi inutile cercare altra vendetta. Ci siamo chiesti: cosa avrebbe fatto ciascuno di noi di fronte a un simile fallimento? Non vorresti far altro che bere e cercare di dimenticare quanto è successo. E quindi abbiamo cominciato a pensarci e ce ne siamo convinti: Thor ha bisogno di essere sovrappeso e sempre in accappatoio. Sta affogando i suoi dispiaceri, si sente a terra, è precipitato nella depressione. Così da quel momento è diventato Lebowski Thor".
Il Thor sovrappeso di Chris Hemsworth visto in Avengers: Endgame, però, aveva anche un altro significato, più direttamente connesso al percorso degli altri Vendicatori: "Nel film in realtà non solo avevamo già Occhio di Falco a compiere un percorso basato sulla vendetta. Steve Rogers non è mai riuscito ad andare a quell'appuntamento ma alla fine ce la fa, Tony Stark sopravvive per tutto questo tempo ma alla fine si sacrifica. Thor aveva una scena memorabile a petto nudo nel suo primo standalone, volevamo dargli una scena memorabile a petto nudo anche in quest'ultimo film, per chiudere il cerchio e stabilire un equilibrio nel MCU".
Certo, il livello di memorabilità ottenuto, è di tutt'altra risma, ma l'importante è aver raggiunto il risultato.