Non si può certo accusare James Cameron di aver giocato sul sicuro con Avatar, o Avatar: La via dell'acqua e sembra che anche per il terzo capitolo del franchise il regista compirà scelte coraggiose.
Il primo film della sua saga Na'vi era un'incognita, prima di far sfrigolare gli occhi del pubblico e trasportarlo nel paese delle meraviglie in 3D di Pandora facendo segnare il record assoluto al box-office.
E poi, La via dell'acqua ha ripetuto di nuovo tutto questo, ben oltre un decennio dopo, dimostrando che il pubblico era più che desideroso di tornare nel paradiso bioluminescente. Ma secondo il regista, il terzo film di Avatar sarà ancora più coraggioso e porterà il pubblico in "luoghi che non si aspettano, ma che si sentiranno di aver meritato".
Avatar 3, la trama raggiungerà una complessità mai vista prima
Cameron - parlando con Empire di Avatar: Fuoco e cenere - ha non solo promesso un'escalation di azione, ma anche di complessità narrativa: "Sì, abbiamo alcune scene d'azione davvero intelligenti", ha iniziato. "In questo film c'è da farsi venire il sangue alla gola, ma ciò che mi entusiasma, come artista che ha da poco compiuto 70 anni e che ha già fatto tutto questo, non è solo l'opportunità di rifarlo, ma anche quella di raggiungere un livello di personaggi e intrighi mai visto prima in un film di Avatar".
Avatar 3: James Cameron ha anticipato la presenza di due nuove culture ben differenti dal passato
Se i primi due film sono stati incentrati sull'introduzione del pubblico a Pandora, alla sua gente e a quegli ambienti domestici così sorprendenti, il terzo film alzerà la posta in gioco della narrazione. "Stiamo iniziando a rielaborarla, a stravolgerla e a trasformarla", ha continuato Cameron.
"È una cosa difficile. Potremmo sballare le nostre scorte e tutti quelli che lo guardano direbbero: 'Cazzo, non è quello per cui ho pagato'. Ma se non si fanno scelte coraggiose, si spreca il tempo e il denaro di tutti. Questo da solo non basta a creare il successo, ma è necessario. Devi rompere gli schemi ogni dannata volta". Detto da un regista che rompe sempre gli schemi, è tutto dire.
Con il film che uscirà nelle sale a dicembre, Cameron è soddisfatto dei suoi attuali progressi. "Penso che stia venendo molto bene", ha aggiunto, paragonando il processo di lavorazione a quello de La via dell'acqua. "Abbiamo raddoppiato il numero di riprese finite in questa fase rispetto a quelle del secondo film e durano più o meno lo stesso. Questo ci pone in una posizione di vantaggio, cosa che francamente non avevo mai sperimentato prima. Il processo è un po' meno da incubo. Stiamo diventando bravi".