Austin Butler rivela: "Da bambino ero paralizzato dalla timidezza"

L'attore Austin Butler, parlando dell'inizio della sua carriera, ha svelato che la recitazione lo ha aiutato a superare la timidezza che lo ostacolava in molti momenti della sua vita.

Austin Butler rivela: 'Da bambino ero paralizzato dalla timidezza'

Austin Butler ha rivelato di essere stato paralizzato dalla timidezza all'inizio della sua carriera, riuscendo a superare questo suo problema proprio grazie alla recitazione.
La star di Elvis, in una lunga intervista rilasciata a Variety, ha raccontato qualche dettaglio di come diventare un attore ha cambiato la sua vita in positivo.

Rispondendo a una domanda sulle sensazioni che prova un attore quando è consapevole che potrebbe perdere un ruolo a cui tiene molto, Austin Butler ha ammesso: "Penso che gli attori siano per natura insicuri. E la quantità di volte che abbiamo sentito dirci no, o che qualcun altro è migliore per la parte... Devi sempre dover gestire quella vocina nella tua testa che ti dice che non sei bravo abbastanza, o che qualcuno sarà migliore".
L'attore, prima di sapere che Baz Luhrmann l'aveva scelto per Elvis, ad esempio, ha dovuto attendere una settimana senza avere notizie dopo molti mesi di prove e incontri: "Ho dovuto fare la mia terapia e dire: 'Anche se non andrà come voglio, ho avuto l'occasione di lavorare con il mio filmmaker preferito per cinque mesi'".
Austin non ha però negato che sarebbe stato molto triste se avesse perso la parte, a cui teneva particolarmente.

Elvis Austin Butler
Elvis: un primo piano di Austin Butler

Butler ha rivelato che lo ha aiutato un consiglio ricevuto quando era all'inizio della carriera e gli è stato spiegato che avrebbe dovuto prepararsi all'idea di partecipare anche a 100 audizioni prima di ottenere un lavoro. L'attore ha spiegato: "L'idea era che stavo solo affrontando una di quel centinaio di audizioni per ottenere una parte. E ho visto anche questo grandioso video di Philip Seymour Hoffman in cui diceva: 'Ogni volta che hai l'opportunità di recitare, si tratta di fare il tuo lavoro, non si tratta del ruolo'. Quindi anche se è un'audizione, stai recitando di fronte a delle persone che si trovano in una stanza che qualcuno ha pagato per affittarla. Non si deve pensare all'ottenere il lavoro, si deve pensare che stai recitando nel modo migliore possibile. Ci si deve concentrare sul lavoro, non sulla parte. Questo ha realmente cambiato la mia prospettiva".
Butler ha ricordato che, quando ha iniziato a frequentare persone che lavoravano nel settore, ha sentito la loro energia e si sentiva parte di un gruppo, apprezzando la possibilità di farne parte. Solo in un secondo momento, invece, ha iniziato a imparare come si possa migliorare le proprie capacità come attore, lavorando duramente.

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Il protagonista di Elvis ha quindi ricordato: "Parlo spesso del fatto di essere timido e penso che le persone non mi credano. Ma ero paralizzato dalla timidezza e sono ancora perplesso dal fatto che la recitazione sia diventata la mia passione. Ma sono grato nei confronti della recitazione perché mi ha dato un modo terapeutico per uscire da quella timidezza". L'imbarazzo, infatti, quando era un ragazzino lo portava persino a non voler parlare ai camerieri dei ristoranti, dovendo chiedere a sua madre di ordinare anche per lui. Austin ha spiegato: "Avere delle parole scritte per me, parole con cui potevo esprimere delle emozioni, mi ha permesso di iniziare a scoprire qualcosa che era dentro di me e in un modo in cui non c'erano conseguenze. Potevo essere arrabbiato, potevo essere triste, potevo provare quello che volevo".