Asteroid City: Scarlett Johansson era sul set di Wes Anderson otto settimane dopo il parto

L'attrice non pensava sarebbe tornata a recitare così presto dopo aver dato alla luce suo figlio, ma ha avuto un aiuto importante da Jason Schwartzman.

Asteroid City: Scarlett Johansson era sul set di Wes Anderson otto settimane dopo il parto

Scarlett Johansson voleva così tanto tornare a lavorare con Wes Anderson nel suo nuovo film, Asteroid City, che si è presentata sul set solamente otto settimane dopo aver partorito suo figlio, evitando al regista un rimpiazzo dell'ultimo minuto.

In una nuova intervista a Entertainment Weekly, la Johansson ha spiegato che non si aspettava di tornare al lavoro così presto dopo il parto. Ma si era già preparata così tanto per il ruolo che ha scelto di farlo comunque piuttosto che costringere Anderson a trovare un sostituto. Per aiutarla a gestire le impegnative riprese del film, si è rivolta al collega Jason Schwartzman.

"Jason è stato di grande aiuto", ha detto Johansson. "È successo tutto così in fretta, e inoltre avevo un bambino piccolo, quindi c'erano molte cose in ballo. Psicologicamente ero a posto, ma lui mi aiutava a gestire le battute in qualsiasi momento. Era costantemente presente e di supporto, e avevo molto bisogno di lui. Gli dicevo: 'Per favore, non allontanarti troppo da me'. Cercavo di stare all'erta, ma lui è stato semplicemente fantastico. Lavoriamo in modo molto simile".

L'ammirazione della Johansson per Schwartzman va ben oltre l'aiuto che le ha fornito sul set. Ha anche elogiato le capacità recitative della star di Rushmore così come i dettagli che ha aggiunto al suo ruolo in Asteroid City.

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"Le sue sfumature e la sua capacità di giocare con i dialoghi sono fantastiche", ha detto l'attrice. "Riesce a sdrammatizzare così bene ed è molto preciso. Voglio dire, tutti gli attori del cast sono davvero forti e molti di loro hanno anche un background teatrale. Mi chiedo se sia qualcosa che Wes cerchi, consapevolmente o meno, perché è come se avesse creato la sua compagnia teatrale".