Aquaman 2, il produttore su Amber Heard: "La pressione dei fan di Johnny Depp non ci tocca"

Peter Safran, produttore di Aquaman 2, ha fatto riferimento alla petizione con cui i fan di Johnny Depp hanno chiesto il licenziamento di Amber Heard.

Il produttore di Aquaman 2, Peter Safran, ha detto che la petizione dei fan di Johnny Depp per chiedere il licenziamento di Amber Heard non ha influenzato minimamente le scelte dello studio di produzione riguardo al futuro del franchise DC.

Lo scorso anno, il ruolo di Amber Heard in Aquaman, è stato preso di mira dai fan di Johnny Depp, i quali hanno dato vita ad una petizione per chiedere che l'attrice venisse licenziata e ricevesse così lo stesso trattamento riservato al suo ex marito che, dopo le accuse di violenza, è stato allontanato dal franchise di Animali Fantastici. La petizione, che ha raccolto più di un milione di firme, parla di una "crociata sistematica per rovinare la carriera di Depp".

Questa settimana, nel podcast di Deadline Hero Nation, a Peter Safran è stato chiesto se la petizione abbia avuto qualche influenza sulla produzione e sulle loro decisioni di casting. Il produttore di Aquaman and the Lost Kingdom ha quindi spiegato che le pressioni dei fan di Depp non hanno minimamente sfiorato le scelte dello studio di produzione: "Onestamente, non credo che reagiremo mai alla pressione dei fan. Devi fare ciò che è meglio per il film. Abbiamo pensato che ciò che varrebbe per James Wan e Jason Momoa, deve essere anche per Amber Heard. Non si è inconsapevoli di ciò che sta accadendo, ma ciò non significa che si debba reagire o prenderlo come vangelo o acconsentire ai loro desideri. Devi fare ciò che è giusto per il film, ed è proprio il punto a cui siamo arrivati".

Heard ha a lungo accusato Depp di violenza domestica, cosa che Depp ha sempre negato. Dopo aver citato in giudizio il quotidiano The Sun ed il suo editore esecutivo Dan Wootton per averlo definito un "picchiatore di mogli" in un articolo, Depp ha perso la causa. Una giudice britannica ha infatti dichiarato che l'affermazione del giornale era "sostanzialmente vera".