Il ritorno di Giovanni Allevi sul palcoscenico celebrato da un coinvolgente documentario, ALLEVI - Back to Life, diretto da Simone Valentini, da oggi al cinema come uscita evento per tre giorni - 17, 18 e 19 novembre - con FilmClub Distribuzione.
Dolore e speranza si alternano nella pellicola che racconta la fine del calvario del compositore Giovanni Allevi dopo le lunghe e dolorose cure per combattere un mieloma multiplo, malattia che ha annunciato nel giugno 2022, e che l'ha costretto a un lunghissimo stop dall'attività musicale.
Di cosa parla Allevi - Back to Life
Dopo la grande sofferenza, Giovanni Allevi ha sentito il bisogno di raccontare l'esperienza vissuta e la rinascita, con la collaborazione di Simone Valentini, in ALLEVI - Back to Life. Il film si concentra sul 2024, anno cruciale per la vita e per la carriera di Giovanni Allevi visto che segna il suo ritorno sulle scene dopo la lunga inattività.
Allevi si sente finalmente in grado di fare ritorno sul palcoscenico con il suo tour "Piano Solo", annunciato sul palco di Sanremo 2024. Nonostante la fatica e la malattia, il rapporto con il pubblico si rivela più forte che mai, ma l'esperienza live richiede grandi sforzi fisici che Allevi dovrà fronteggiare con tutto il suo impegno e la sua dedizione.
La battaglia di Allevi: vedere la luce nel buio della malattia
Dopo la premiere del documentario a lui dedicato alla Festa del Cinema di Roma 2025, Giovanni Allevi ha pubblicato un post su Facebook in cui ha scritto: "Oggi la mia anima è in subbuglio ed il mio corpo è particolarmente provato. Ieri ha visto la luce il film ALLEVI - Back to life e prima della proiezione ho affrontato qualcosa come 23 interviste televisive, dove 23 anime hanno portato sul piatto argomenti delicatissimi. In ognuno si ripresentava il paradosso, l'ossimoro buio-luce, che da tre anni mi tormenta. È possibile scorgere la luce nel buio? È possibile sentire sollievo nella sofferenza? È possibile guardare alla vita con speranza anche nel dolore? Il mio film risponde di SI a tutte queste domande".
"È un film che va al di là della musica, al di là del racconto della storia di un musicista, perché si pone come intento quello di descrivere un diario filosofico. Una concezione della vita, dell'esistenza del dolore" ha dichiarato il compositore nell'intervista al Corriere della Sera. "È possibile nel buio vedere una luce? È possibile nella disperazione riuscire a cogliere un senso? È possibile che il dolore fisico possa regalare un senso alla mia esistenza? Sì. Ecco, con molta poesia, molta delicatezza ho voluto affrontare queste tematiche, che vanno al di là della musica e che riguardano ogni essere umano".