Dopo il successo di Alien: Romulus, Fede Álvarez ha deciso di non tornare dietro la macchina da presa per il sequel, pur restando nel progetto come produttore insieme a Ridley Scott, alla ricerca di un nuovo regista pronto a raccogliere l'eredità.
Fede Álvarez lascia la regia del sequel di Alien: Romulus
Il regista ha spiegato a TooFab che la sceneggiatura del seguito è già pronta, ma sarà un altro a guidarne la realizzazione: "Abbiamo appena finito lo script per il sequel di Romulus. Ma come regista, questa volta passo la torcia. Lo produrrò insieme a Ridley Scott. Stiamo cercando un nuovo cineasta che arrivi a bordo". Una scelta che richiama la tradizione stessa della saga: salvo rare eccezioni, ogni capitolo ha cambiato mano, da James Cameron con Aliens fino a David Fincher e Jean-Pierre Jeunet, ognuno lasciando il proprio segno distintivo.

Álvarez sottolinea come questo passaggio di testimone sia inscritto nel DNA della serie: "Di solito funziona così, tranne per Ridley. I registi arrivano, ne fanno uno e poi passano il testimone. Ma abbiamo scritto la storia perché amiamo davvero ciò che abbiamo iniziato con Romulus e vogliamo proseguire. Ora cerchiamo un regista che voglia davvero andare al cuore della vicenda".
Una saga che continua a mutare forma
Con i suoi 351 milioni di dollari incassati nel mondo, Alien: Romulus è stato il miglior ritorno del brand dopo anni di silenzio cinematografico, l'ultimo film era infatti Alien: Covenant del 2017. Il lavoro di Álvarez ha saputo convincere sia gli spettatori storici sia le nuove generazioni, restituendo centralità a un universo che continua a reinventarsi.

E mentre il sequel si prepara a nascere sotto una nuova guida, il mondo di Alien si espande anche altrove: Noah Hawley ha firmato Alien: Earth, serie FX/Hulu ambientata prima degli eventi del film del 1979, una nuova prospettiva sul terrore nello spazio profondo.
La decisione di Álvarez sembra dunque inserirsi in un percorso ciclico, in cui ogni regista ha la possibilità di rimodellare il mito secondo la propria visione. Così come accadde negli anni '80 e '90, anche oggi la saga si alimenta di passaggi di consegne che, più che indebolirla, ne arricchiscono la stratificazione. E mentre il regista uruguaiano osserva il suo lavoro da una nuova angolazione, il futuro di Alien si annuncia come una creatura mutante: sempre fedele al suo DNA, ma pronta a sorprendere con nuove forme.