Il primo giorno di questa importante 16° edizione contiene in sé molti degli elementi che rendono ricco il MFF del 2011. Le proiezioni inizieranno alle ore 21, ad aprire il lungometraggio in concorso Here (Teatro Strehler), film vincitore del premio CICAE nel Panorama di Berlino 2011: è l'esordio nel cinema di finzione, elaborato per sei anni, di Braden King, documentarista e apprezzato autore di clip musicali e visuals per alcuni artisiti della scena indie e post-rock.
Al via sempre alle ore 21 la sezione Colpe di Stato, con il film Inside Job: chi ci ha rubato il futuro (Teatro Studio): vincitore del Premio Oscar 2011 come miglior documentario, il film analizza le cause della crisi economica che stiamo vivendo, denunciando con forza la corruzione del sistema economico e finanziario che ha mandato sul lastrico milioni di persone in tutto il mondo, e spiegando con semplicità i meccanismi di cui spesso siamo tenuti all'oscuro. A seguire incontro con Giuseppe Sarcina giornalista del Corriere della Sera.
Si prosegue alle 22.30 in Piazza Grande (Parco Sempione) con la retrospettiva Jonathan Demme: sarà proiettato il film Qualcosa di travolgente, del 1986, il primo grande successo di botteghino di Demme.
A chiudere alle 00.30 in Piazza Grande per la rassegna Soundoc Miroir Noir, di Vincent Moon, preceduto da una secret screening dello stesso Moon. Il regista ospite del festival sarà presente in sala e introdurrà la visione.
Non mancheranno altri momenti musicali: alle 21 dj set di Tommaso Toma sul sagrato dello Strehler, e alle 00.00 Davide Facchini di Radio Popolare accompagnerà la chiusura di questa prima densissima giornata di Milano Film Festival.
A chiudere la festa all'Ippodromo Say to yes party! Concerto degli Of Montreal, in collaborazione con elita e Nastro Azzurro.
SCHEDE FILM:
HERE
di Braden King, USA, 2011, 35mm, 120' - Will è un cartografo americano che lavora a una mappa satellitare dell'Armenia e incontra la fotografa Gadarine, appena rientrata nel suo paese. Insieme, proseguono verso la regione contesa del Nagorno-Karabakh, ma il viaggio, reale e di passione, mette in luce la difficoltà di fissare una cartografia dei sentimenti. Esordio di Braden King, regista di clip musicali indie, frutto di sei anni di lavoro.
Ven 09 / h 21.00 / Teatro Strehler
Lun 12 / h 16.30 / Auditorium San Fedele
Mer 14 / h 16.30 / Cinema Rosetum
ARIRANG
di Kim Ki-duk, South Korea, 2011, 100'
Acclamato per un decennio come la voce più originale del cinema coreano contemporaneo, Kim Ki-duk è rimasto fermo per tre anni, una pausa dovuta a un periodo di crisi interiore. Per il suo ritorno sceglie una strada estrema e purificatoria: mettersi in scena senza alcun filtro. Vincitore di Un Certain Regard a Cannes 2011, è un film-confessione unico nel suo genere, che segna - necessariamente - un nuovo inizio nella carriera dell'autore.
9 Sep / 21.00 / Auditorium San Fedele
18 Sep / 22.30 / Anteo Spaziocinema (100)
MIROIR NOIR
di Vincent Morisset, filmato da Vincent Moon, Canada, 2008, 76'
Lavoro controverso, filmato interamente da Vincent Moon, montato a più mani per la regia del collega Vincent Morisset e la produzione dalla band. Poteva uscirne un guazzabuglio, ma di fatto il risultato è un articolato patchwork che documenta molte esibizioni live, sul palco e non, di una delle band più originali degli ultimi 10 anni. Per i più esigenti fan di Moon e Morisset, il director's cut "Arcade Fire - Histoire de Feu" è generosamente disponibile on line.
INSIDE JOB
di Charles Ferguson, United States, 2010, 120'
Cast: Matt Damon (voce narrante), William Ackman, Daniel Alpert, Jonathan Alpert, John Campbell, Satyajit Das, Martin Feldstein
Il documentario premio Oscar di Ferguson denuncia con forza la corruzione del sistema economico e finanziario che ha mandato sul lastrico milioni di persone in tutto il mondo, spiegando con semplicità i meccanismi di cui spesso siamo tenuti all'oscuro. Inside Job è un viaggio a ritroso negli ultimi trenta anni che permette di comprendere quali sono le cause e i colpevoli di tutto questo e soprattutto i mancati interventi che avrebbero potuto arginare il disastro a cui stiamo assistendo.