Dopo la proiezione di ieri sera in Piazza de La Terramadre, unico film italiano inConcorso per il Premio Lino Miccichè, alla Mostra questa mattina c'è stato un incontro con il regista Nello La Marca e lo sceneggiatore Sandro Nieli.
La pellicola - attraverso le storie di Gaetano e Alì - il primo siciliano, l'altro clandestino, entrambi per necessità costretti a fuggire dalla propria "terra madre" - affronta il tema universale dell'emigrazione, italiana e non solo.
Presentato nella sezione Forum dell'ultima Berlinale e legata ad un progetto produttivo di un fondo europeo per la cinematografia, La Terramadre, vuole "recuperare l'identità collettiva di un luogo vergine, per raccontare le solitudini di chi lo vive", come spiega La Marca, _"rispecchiando l'esperienza straordinaria di un lavoro collettivo, al quale si sono dedicati tutti gli abitanti della cittadina di Palma di Montechiaro, senza il sostegno dei quali il film non sarebbe potuto essere realizzato". _
Gli attori, infatti, sono persone del luogo, alla loro prima esperienza cinematografica di fronte la macchina da presa . E - come racconta Nieli, anche casting director insieme ad Alessandra Pezzullo, - _"sono stati ampiamente formati su un metodo tradizionale di recitazione". _Chiamati nel film a raccontare storie di quotidianità vissuta intorno a loro, hanno contribuito, oltre alla traduzione in palmese dei dialoghi, anche ad arricchire i contenuti con esperienze di vita.
Il film però, nonostante si fondi sul contributo fondamentale di un'intera comunità, non perde nel suo stile il punto di vista autoriale. E - come racconta La Marca - " anche noi siamo ladri di cinema, in particolare La terra trema di Luchino Visconti e i lavori di Gianni Amelio", al quale l'autore si sente particolarmente legato.
Il film, costruito su due livelli stilistici contrastanti, racconta la solitudine e la sconfitta totale di tutti protagonisti, di fronte ad una Terra che può essere Madre, Matrigna e Speranza.