Oggi conosciuto soprattutto per i ruoli iconici in John Wick e Matrix, Keanu Reeves ha attraversato una lunga fase di crescita artistica. Tra le sue performance meno celebrate - ma decisamente fondamentali per la sua carriera - c'è quella in Dracula di Bram Stoker di Bram Stoker, il kolossal gotico firmato Francis Ford Coppola, uscito nel 1992. A distanza di 33 anni, il film è ancora oggetto di discussione: un'opera visivamente sbalorditiva che all'epoca divise critica e pubblico, e che oggi viene giustamente rivalutata.
Il Dracula di Coppola: tecnica sopraffina e ambizione teatrale
Coppola, già autore de Il Padrino e Apocalypse Now, portò sullo schermo un adattamento della celebre opera di Bram Stoker con una cura tecnica maniacale: scenografie artigianali, effetti speciali in camera, luci teatrali e una colonna sonora immersiva.

Il film trasuda stile in ogni fotogramma, al punto che Roger Ebert - notoriamente scettico verso l'horror - scrisse nella sua recensione: "Il film è un esercizio di eccesso febbrile e per questo, se non per altro, mi è piaciuto". Un giudizio che, seppur critico, riconosceva la potenza visiva e sensoriale del film.
Reeves e un'interpretazione fraintesa
Molti critici presero di mira la performance di Reeves, accusandolo di eccessiva rigidità e di uno strano accento britannico. Ma a riguardarlo oggi, il suo Jonathan Harker appare coerente con l'atmosfera gotica e teatrale del film. Reeves porta sullo schermo un personaggio vittima, vulnerabile, spesso smarrito - e in questo senso funziona. Non sarà il suo ruolo più celebrato, ma è un tassello importante nel mosaico della sua carriera.

Dracula di Bram Stoker è oggi considerato un cult. Gary Oldman nel ruolo del Conte, Anthony Hopkins come Van Helsing e Winona Ryder completano un cast che ha dato corpo e voce a un'opera visivamente immortale. Reeves, pur con tutte le critiche, ha fatto parte di questa visione ambiziosa. E a distanza di oltre trent'anni, quel "film di vampiri" continua a essere studiato, analizzato e amato da una nuova generazione di spettatori.