Tutti per uno, Whedon per tutti
Per i colossi del fumetto a stelle e strisce, l'esigenza di mettere in piedi un continuum di storie compatto, un multiverso articolato ma coerente, è presto diventata insieme un problema ed un'esigenza. Una necessità dai fini chiari e le conseguenze inevitabili: se tutti i supereroi agiscono nello stesso mondo, niente vieta che possano farlo insieme. Se la DC ha la sua Justice League, nel 1963 la Marvel ha varato i suoi Vendicatori e fare lo stesso simile passo nella loro incarnazione da grande schermo è apparsa l'evoluzione naturale delle recenti trasposizioni che da Iron Man a Thor e Captain America hanno popolato le sale cinematografiche negli ultimi anni. Un'evoluzione naturale e pianificata, che arriva, come prima produzione Disney di un film Marvel, dopo indizi e cenni disseminati proprio nei film suddetti, preparando il campo ad una sinergia che non poteva non imporsi come una delle produzioni più attese dell'anno. Un successo annunciato? Probabile. Il sogno di tutti i fanboy? Anche. Ma soprattutto un'operazione rischiosa, perchè mettere in scena tante primedonne, gestirne carisma e spazi, farle interagire nel modo giusto, richiedeva una mano capace, sicura ed anche esperta dell'argomento. Chi meglio di un autore che è di per sè stesso un fanboy dichiarato come Joss Whedon?
Il presupposto è semplice: l'arrivo di Loki sulla Terra per impossessarsi del Tessaract e, tramite il potente cubo, governare gli umani. La risposta dello S.H.I.E.L.D. è l'unica possibile, ovvero convocare un gruppo di persone speciali per difendere il pianeta dal pericolo imminente. Iron Man e Captain America, Hulk e poi anche Thor si ritrovano ad affiancare la Vedova Nera già agente del gruppo al servizio di Nick Fury. Come dicevamo, far coesistere personalità così forti non è impresa semplice e Loki sfrutta questa difficoltà a suo vantaggio, esacerbando gli animi e portando alcuni di loro a rischiosi faccia a faccia. Ma The Avengers vuol dire vendicatori ed è appunto nella reazione ad un atto drammatico che il gruppo si ritroverà, finalmente, unito e pronto ad agire come squadra per difendere la Terra... o quantomeno vendicarla. I volti sono quelli a cui siamo abituati, con Robert Downey Jr. nei panni del gigione Tony Stark, il biondo Chris Hemsworth in quelli divini di Thor e Tom Hiddleston a tratteggiare il sottile Loki. Tornano anche Scarlett Johansson come Natasha Romanov, la Vedova Nera, e Samuel L. Jackson nel ruolo di Nick Fury, ma fa il suo esordio Mark Ruffalo come nuova incarnazione di Bruce Banner, dopo l'abbandono per divergenze artistiche dopo il precedente film da parte di Edward Norton.
Il papà di Buffy - L'ammazzavampiri diventa di fatto padrino di questi eroi, li accoglie, li coccola e li valorizza come solo chi li conosce a fondo può fare. Butta giù il soggetto di The Avengers con Zak Penn, ma ne sviluppa da solo la sceneggiatura, costruendola insieme ai suoi attori, mettendosi umilmente al loro servizio. Non ci si poteva aspettare un vero e proprio film di Whedon per la resa su grande schermo di un progetto di tale portata, eppure la mano dell'autore è evidente in tanti aspetti, nella resa delle scene di gruppo, suo punto di forza da sempre, nei dialoghi arguti, nei combattimenti acrobatici al limite del virtuosismo, nell'ironia sapiente che permea l'opera. Non è solo nella sceneggiatura che la cifra stilistica di Whedon traspare, ma anche in una messa in scena che non rinuncia ad alcuni virtuosismi, ad una ricercatezza mai forzata che sa sfruttare anche la trimensionalità megllio di altri casi del recente passato, rendendola un valore aggiunto che sa enfatizzare lo spettacolo, senza diventarne l'unico fine. Allo stesso modo colpiscono le numerose sequenze d'azione, i combattimenti che vedono coinvolti tutti gli eroi in gioco, uno contro l'altro o tutti insieme contro il nemico comune. Ne beneficia in particolare la Vedova Nera, come conseguenza naturale di una gestione abituata a personaggi femminili forti, carismatici ed abili nella lotta.
Ed anche tecnicamente The Avengers è sontuoso, ogni sequenza una gioia per gli occhi, ogni dettaglio curato. Infatti gli effetti visivi seguono le esigenze dell'autore, danno corpo dalla messa in scena potente, rendono credibili ambienti e situazioni, veementi gli scontri. Sia chiaro, siamo lontani (in termini di impostazione, non di qualità) dal maturo realismo del Cavaliere oscuro nolaniano, ma quello di The Avengers è un sano, puro intrattenimento da comic movie, potremmo dire il comic movie definitivo, incrocio perfetto delle strade intraprese dai diversi eroi singolarmente che non potrà non influenzare il loro percorso futuro. Whedon ha ben presente quanto visto nei film precedenti (compreso la controversa scena del tentato suicidio di Bruce Banner eliminata dal precedente Hulk) ed ha sicuramente una sua idea di quanto dovrà avvenire in futuro. Che sia lui o altri dietro la macchina da presa di prossimi, eventuali capitoli, sarà argomenti dei prossimi mesi. Al momento guardiamo a quelle sequenze che ci mostrano il gruppo finalmente riunito e pronto a lottare come una vera squadra, in strada con la macchina da presa che gira loro intorno, e ci sentiamo sicuri di affermare che l'operazione è riuscita ed il sogno di tanti appassionati americani, Whedon compreso, finalmente realizzato.
Movieplayer.it
4.0/5