Yes Day, la recensione: un family movie e nulla più

La recensione di Yes Day, il nuovo film Netflix con Jennifer Garner e Édgar Ramírez, in piattaforma dal 12 marzo, che non riesce ad andare oltre il piacevole intrattenimento superficiale.

Yes Day
Yes Day: Jennifer Garner in una scena del film

Ci sono quei family movie che svolgono il proprio compito educativo senza andare troppo oltre, senza osare, senza approfittare dell'occasione per mostrare un punto di vista diverso. Come spiegheremo in questa recensione di Yes Day, anche il nuovo film Netflix, in piattaforma dal 12 marzo, rientra purtroppo in questa categoria.

YES WOMAN

Allison (Jennifer Garner) è cresciuta dicendo sempre sì a tutto e in Carlos (Edgar Ramirez) ha trovato l'anima gemella. Quando hanno messo su famiglia e sono arrivati i figli, però, ha iniziato a dire "no" a tutto. In casa sono tutti frustrati: Allison perché si sente come il "poliziotto cattivo" del nucleo familiare, Carlos perché a lavoro essendo l'avvocato di un'azienda è abituato a dire "no" a tutti e quindi a casa vuole essere quello che acconsente, e i figli perché essendo giovani non si rendono ancora conto dell'importanza di scindere un "no" da un "sì". Un giorno corre voce che ci sia un nuovo metodo che i genitori stanno provando per far funzionare meglio le dinamiche familiari: un "giorno del sì" (lo Yes Day del titolo) in cui per 24 ore gli adulti sono disposti a dire "sì" a qualsiasi richiesta dei propri figli. Allison e Carlos sono inizialmente riluttanti ma poi, sfidati dalla maggiore Katie (Jenna Ortega) dopo un colloquio genitori-insegnanti non proprio felice, decidono di buttarsi e provare il tanto chiacchierato metodo.

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Yes Day: Jennifer Garner e Edgar Ramirez in una sequenza

IL GIORNO DEL SÌ

Lo Yes Day ha ovviamente delle restrizioni: i figli non possono richiedere azioni illegali, di spostarsi troppo dal raggio cittadino o di andare fuori budget familiare. Il giorno del sì quindi inizia e si svolge attraverso cinque "tappe", cinque richieste che servono da fondamenta alla struttura narrativa del film. L'avventura che la famiglia vivrà per 24 ore porterà i Torres ad avvicinarsi come mai prima e a comprendere meglio il proprio ruolo, di genitori e di figli. Yes Day ha tutto il sapore di un Disney Family Movie: nulla è d'eccesso, non si creano troppi scossoni nelle richieste dei ragazzi, non c'è una vera presa di consapevolezza da parte degli adulti o dei bambini protagonisti se non quella più semplice possibile. Lo sviluppo e le dinamiche sono molto prevedibili e, seppur intrattengano piacevolmente grazie alla forza comica dei due attori protagonisti (soprattutto di Jennifer Garner, che l'aveva già dimostrata in 30 anni in un secondo), non colgono l'occasione per dire qualcosa di nuovo, per parlare dell'attualità delle difficoltà dei ragazzi e così via. Non manca la guest star musicale di turno - H.E.R. - in una colonna sonora che vuole strizzare l'occhio ai giovani, come del resto tutto il film, ma senza riuscirsi mai per davvero. Tutto si riduce ad alcuni insegnamenti molto basilari e quasi anni '90, ma non in senso malinconico come poteva essere il nuovo Jumanji, bensì in un modo che risuona come "vecchio".

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LE ORIGINI

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Yes Day: Jennifer Garner in una sequenza

Vi ricordate l'episodio di Modern Family in cui Claire decideva di dire "sì" a tutto? Lo spirito di Yes Day è lo stesso ma la riuscita è molto meno d'impatto. È importante ricordare l'origine del film diretto da Miguel Arteta, ovvero il libro per bambini di Amy Krouse Rosenthal e adattato da Justin Malen. La pellicola poteva però essere l'occasione per fare un passo avanti e "adultizzare" la storia, renderla più variegata e avvincente. Encomiabile il lavoro fatto da fotografia, scenografia e costumi (il trittico Terry Stacey - Doug Meerdink - Susie Desanto) che propongono un mondo coloratissimo che però potrebbe risultare eccessivamente "finto". Perfino i presunti "no" di Allison e Carlos sono resi meno credibile dalla giovialità dei due attori. Il legame all'attualità lo si evince dal bilinguismo che regna in casa Torres - genitori e figli parlano inglese e spagnolo senza soluzione di continuità - ma purtroppo si ferma più o meno qui.

Conclusioni

A chiusura della nostra recensione di Yes Day, possiamo dire come il film abbia tutte le caratteristiche di un Disney Family Movie e, sebbene intrattenga piacevolmente grazie soprattutto alla comicità e al carisma di Jennifer Garner e Édgar Ramírez, non va oltre l’aspetto educativo più basilare (e forse un po’ antiquato) possibile. Un’occasione sprecata, a nostro avviso, per parlare ai bambini e adolescenti di oggi del rapporto coi genitori e di quanto un “no” spesso sia importante quanto un “sì”.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
2.9/5

Perché ci piace

  • Il talento comico e l’affinità di coppia di Jennifer Garner e Édgar Ramírez.
  • Fotografia, scenografia e costumi che rendono il mondo raccontato coloratissimo e quasi idilliaco, la colonna sonora tipica da family movie…

Cosa non va

  • … tutti aspetti che però non riescono ad andare oltre gli insegnamenti più basilari, con personaggi quasi monodimensionali e rapporti analizzati solo superficialmente.
  • Proprio quel mondo così colorato potrebbe risultare “finto” per gli spettatori.