Wish probabilmente verrà tacciato di non essere innovativo e di non avere quel piglio in più che forse ci saremmo aspettati dal film che celebra il centenario Disney oltre a raccontare l'origin story della Stella dei Desideri che ha fatto la sigla dello Studio (lo abbiamo fatto anche noi nella nostra recensione). Però, se c'è un aspetto su cui probabilmente saremo tutti d'accordo è che un personaggio/elemento a uscirne vincente (nel senso di appeal sul pubblico) è sicuramente Magnifico, il villain annunciato che avrebbe fatto ritorno in casa Disney dopo gli ultimi tentativi di uscire dal seminato, non apprezzati dalla critica e soprattutto dal pubblico. Merito della scrittura di Jennifer Lee e della regia di Chris Buck (entrambi già dietro i due capitoli di Frozen) e Fawn Veerasunthorn (Raya e l'ultimo drago)? Scopriamolo insieme.
Un Magnifico villain
Re Magnifico, fin dal nome che si è auto-dato, ci dice già molto della personalità di questo cattivo: egocentrico ed ego-riferito anche se si definisce incompreso e "con il peso dei desideri del mondo sulle proprie spalle", è vanesio e ha bisogno continuamente di specchiarsi per vedere la propria immagine riflessa (lasciamo a voi cogliere la reference). Sì, perché la trama di Wish è semplice proprio in virtù della celebrazione del centenario in atto: nel magico regno di Rosas c'è una brillante giovane sognatrice, Asha, che viene scelta per un colloquio come apprendista del Re che ha il compito - che si è auto-dato, ancora una volta - di custodire i desideri di tutti i sudditi.
Il posto di lavoro più ambito del regno ma, quando la ragazza scoprirà la vera natura del sovrano, esprimerà un desiderio talmente potente da essere accolto da una forza cosmica, una piccola sfera di sconfinata energia, Star, che potrebbe aiutarla a sconfiggerlo. Paradossalmente, è Magnifico ad avere molta più personalità e fascino rispetto alla protagonista e agli altri personaggi dalla parte dei buoni: questo si è esprime soprattutto nel brano musicale a lui dedicato, "Il grazie dov'è?" cantata nella versione italiana da Marco Manca (in originale This Is The Thanks I Get?! interpretata con piglio e ammiccamenti vari dal meraviglioso Chris Pine, che sorprende come cantante ma anche in veste di doppiatore donando sex appeal e inquietudine al personaggio, proprio come nella migliore tradizione dei cattivi Disney.
Un Magnifico plot twist
Frozen - Il regno di ghiaccio, che proprio questo Natale compie 10 anni, aveva iniziato nel 2013 un percorso di rivoluzione disneyana per la quale il cattivo non doveva necessariamente essere presente in un Classico Disney, oppure esserlo sotto mentite spoglie. Nel film campione d'incassi Elsa infatti ha una doppia valenza - quella di Principessa/Villain ma in realtà è semplicemente diversa e incompresa a causa del proprio Dono - e il Principe Hans si rivela il vero villain della storia.
Un percorso che continua - non sempre con successo - anche nelle pellicole successive, come Zootropolis (in cui c'è un altro plot twist sull'identità del villain e un discorso sulla percezione dello stesso), lo stesso sequel di Frozen, Raya e l'ultimo drago (il vero villain siamo noi stessi e la mancanza di fiducia verso il prossimo), Encanto (anche qui un plot twist tra il cugino Bruno e la nonna) e Strange World (che parlava proprio di questo, cioé non avere un nemico). Similmente Re Magnifico ci viene presentato come generoso angelo custode del regno, per poi rivelarsi un manipolatore con deliri di onnipotenza. Nonostante la promozione della pellicola dovesse giocare proprio su questo ritorno in pompa magna del villain, è un peccato che non abbiano insistito maggiormente sulla doppia natura del personaggio e sul suo trasformarsi sempre più in qualcuno che non avrebbe voluto in corso d'opera... o che forse stava lì sopito ad aspettare semplicemente un pretesto per rivelarsi al mondo. Fin da subito, invece, intuiamo che c'è qualcosa sotto.
Un Magnifico brano musicale
Il brano musicale originale che abbiamo nominato prima, scritto da Julia Michaels e Benjamin Rice e musicato da Dave Metzger, esprime perfettamente l'ambivalenza del personaggio: ha fatto "tutto da solo" nel fondare Rosas, auto-incoronarsi Re e prendersi il compito di gestire i desideri di tutte le persone che lo abitano. Allo stesso tempo però ne sente il peso e la pressione quotidiana, dicendo che forse, per non diventare cattivo, avrebbe avuto semplicemente bisogno di un "grazie" che i cittadini danno invece per scontato. Consorte compresa, che sta a guardare mentre il marito rimane vittima dei propri deliri... fino a non farcela più (diventando protagonisti anche loro di un plot twist, quindi, se vogliamo). Invece noi di Magnifico, lo ammettiamo, non ne abbiamo mai abbastanza.