Westworld, episodio nove: la verità è una cassaforte vuota

Diretto con sensibilità e mano sicura da Michelle MacLaren, The Well-Tempered Clavier è l'ennesimo episodio eccellente che, amplificando gradualmente la risonanza emotiva e metanarrativa della storia, ci porta a un passo dallo "scontro finale". Appuntamento nel Labirinto.

Nelle tante interviste e apparizioni televisive che la vedono protagonista in queste settimane, Evan Rachel Wood racconta che gli episodi di Westworld sono stati girati in sequenza, con il segreto assoluto e inviolabile sugli sviluppi successivi; come noi spettatori oggi, quindi, anche lei e le sue co-star avevano le loro teorie e supposizioni sugli enigmi dello show. Evan aveva una ventina di ipotesi, di cui soltanto tre si sono rivelate realtà; ecco, noi probabilmente siamo sulle stesse percentuali. Per un cruciale twist che azzecchiamo, ci sono una decina di altri elementi che ci prendono del tutto alla sprovvista.

Westworld: Thandie Newton e Jeffrey Wright in The Well-Tempered Clavier
Westworld: Thandie Newton e Jeffrey Wright in The Well-Tempered Clavier

Detto questo, The Well-Tempered Clavier è un episodio che lascia pochi dubbi su uno degli elementi fondanti della struttura di Westworld: i piani temporali. Poiché gli host sperimentano i ricordi come se fossero realtà, quando abbracciamo il suo punto di vista vediamo Dolores attraversare tre epoche diverse; ci aiuta a distinguerli, in questo episodio, il suo aspetto. Indossa camicia e pantaloni nel presente, in cui cerca il Labirinto da sola e scende nel sotterraneo per scoprire la verità su Arnold; lo stesso outfit lo indossa al tempo dei fatti di trenta anni prima, al momento della visita al parco di William e Logan, solo che in questo "livello" porta i segni della ferita infertale da quest'ultimo; in un tempo ancora precedente la vediamo invece di nuovo con l'abito blu: è il tempo in cui, alla carneficina nella cittadina di Escalante (perché ormai è pacifico che la città sepolta nella sabbia delle visioni di Dolores sia la Escalante delle visioni di Teddy Flood), segue in qualche modo la morte del fondatore di Westworld, Arnold. Ucciso, a quanto pare, dalla stessa Dolores.

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La pietra angolare

Westworld: Jeffrey Wright in The Well-Tempered Clavier
Westworld: Jeffrey Wright in The Well-Tempered Clavier

Se vi gira la testa, tutto quello che dovete fare è digitare le parole "Westworld timeline" nel vostro fido motore di ricerca, e tutto sarà molto più chiaro. Scoprirete come tutto torna, e come la misteriosa e rivoluzionaria "narrativa" orchestrata da Robert Ford altro non sia che un viaggio alla scoperta origini del parco, una rivisitazione degli orrori del passato. La narrativa di Ford è Westworld: la storia a cui stiamo assistendo. Se le premesse di questo show non sono originalissime - e d'altronde è tratto da un'altra opera, Il mondo dei robot - se le sue esplorazioni del dramma dell'intelligenza artificiale hanno predecessori inarrivabili, è qui che Westworld trova la sua unicità: nel livello inaudito a cui riesce a portare le riflessioni metanarrative sull'entertainment.

Westworld: un'immagine di Anthony Hopkins in The Well-Tempered Clavier
Westworld: un'immagine di Anthony Hopkins in The Well-Tempered Clavier

Abbiamo notato di come gli host, Maeve in particolare, esplorassero la propria identità attraverso la sofferenza, ipotizzando che il trauma potesse essere lo stimolo che sblocca l'ingresso al Labirinto; e abbiamo riflettuto sulla nostra stessa empatia nei confronti dei personaggi dello show, su come il nostro livello d'interesse e il nostro coinvolgimento fosse legato al realismo psicologico e all'efficiente umanizzazione dei protagonisti. E tutto il tempo lo show era un passo davanti a noi; esattamente come Robert Ford, impassibile e dignitoso, che ci informa della sua pratica di creare, per gli host, un ricordo, un'esperienza traumatica che fonda, a mò di "pietra angolare", la loro personalità. O da critici dovremmo dire: la loro caratterizzazione. La pietra angolare è l'esperienza dolorosa e condivisibile che convince gli host della propria esistenza; e che convince noi a continuare a guardare questo show per cercare la compagnia di questi personaggi credibili, umani. Siamo stati manipolati, siamo stati giocati, ma d'altronde è una vita che lo siamo, dal primo momento in cui ci siamo seduti davanti a un televisore o abbiamo aperto un romanzo, per abbandonarci a una convincente illusione: Westworld sta sollevando il velo di Maya per rivelare la nostra ingenuità e la nostra credulità, elevandosi così a esperienza che trascende la visione passiva di uno show televisivo e allo stesso tempo ne incarna tutte le caratteristiche più irresistibili.

Westworld: un dettaglio mostrato in The Well-Tempered Clavier
Westworld: un dettaglio mostrato in The Well-Tempered Clavier

Siamo riusciti a fare tutto questo discorsetto vagamente pirandelliano prima di pronunciare una sola volta il nome di Bernarnold. Perché questa è una delle ipotesi che abbiamo azzeccato, e che la visione, durante la discesa di Dolores nel bunker, di una porta che reca il nome Arnold Weber - anagramma di Bernard Lowe - conferma facendoci andare precocemente in brodo di giuggiole (ci aspetta la devastazione). Quante volte Bernard ha ripetuto la sua ricerca dolorosissima per essere sconvolto, frustrato, ammazzato e ripristinato? Quante volta abbiamo ripetuto lo stesso giochino anche noi, per essere frastornati e delusi, esaltati e afflitti? Per quanto il twist fosse prevedibile, Michelle MacLaren orchestra la sequenza che porta alla rivelazione in maniera così graduale, intelligente e emozionante da fornirci elegantemente l'ultimo elemento, la ragione per cui ci ricaschiamo ogni volta: perché è bellissimo ricascarci, e ne siamo dipendenti. Così Westworld ci ha condotto alle soglie del gran finale della sua prima stagione con un puzzle praticamente già ricomposto senza che per questo riusciamo vedere davvero il disegno finale, con un inedito livello di consapevolezza metanarrativa e con la gioia incorrotta di chi si appresta a godersi uno spettacolo meraviglioso e a lungo atteso. Insomma, chapeau.

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Westworld: Evan Rachel Wood e Jimmi Simpson in The Well-Tempered Clavier
Westworld: Evan Rachel Wood e Jimmi Simpson in The Well-Tempered Clavier

Maeve e Hector vanno all'inferno

Westworld: l'attrice Thandie Newton in The Well-Tempered Clavier
Westworld: l'attrice Thandie Newton in The Well-Tempered Clavier

Uno degli elementi che non sono ancora al loro posto nell'ordito di questo primo ciclo di episodi di Westworld è Maeve, o meglio il ruolo che avrà Maeve nei novanta minuti dell'episodio conclusivo The Bicameral Mind. Sappiamo è un personaggio importante: è la rivoluzione, è la fantasia maschile che si trasforma in flagello del patriarcato. Ma non sappiamo da che parte la troveremo nel finale di partita, anche se il sospetto che anche la sua ascensione sia parte del piano di Ford è cospicuo. Qualcuno aveva alterato i settings di Maeve prima ancora che lei inducesse Felix e Sylvester a potenziarla; chi se non Ford, considerato che, alla luce di quanto abbiamo visto, Bernard non ha mai fatto nulla di cui il suo creatore non fosse a conoscenza? Pur avendo un ruolo ridotto in The Well-Tempered Clavier, Maeve/ Thandie Newton infila due scene poderose e conquista un alleato formidabile in Hector Escaton, il leader dei banditi che è anche occasionalmente oggetto degli appetiti sessuali della referente della Delos Charlotte Hale.

Westworld: una scena di The Well-Tempered Clavier
Westworld: una scena di The Well-Tempered Clavier

La metafora della cassaforte vuota con cui Maeve riesce a convincerlo dell'artificialità e della vacuità del loro destino dentro Westworld è centrale in questo episodio e probabilmente nello show, e possiamo ricollegarla comodamente al discorso metanarrativo/ pirandelliano di poc'anzi. Tanto più che il nome Escaton - che non è spagnolo ma greco - richiama l'Apocalisse, la fine dei tempi, o più modestamente la morte. La morte che però per Maeve è solo un passaggio verso il livello successivo; se Teddy Flood la subisce ("Non sei ancora pronto. Forse nella prossima vita"), Maeve si appropria della morte, la assapora, la possiede e ne fa la propria terribile arma.

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Il volto di Wyatt

Westworld: Tessa Thompson ed Ed Harris in The Well-Tempered Clavier
Westworld: Tessa Thompson ed Ed Harris in The Well-Tempered Clavier

Ma torniamo sulla sequenza di Escalante per fare qualche altra riflessione sulla natura eversiva e ingannevole della struttura narrativa di Westworld e, perché no, qualche ipotesi su quello che ci aspetta tra qualche giorno per il gran finale. Nell'episodio inaugurale L'originale ci erano stati serviti una fanciulla innocente, un cavaliere valoroso che la proteggeva, un villain sadico e inesorabile che la insidiava. Guardate dove siamo oggi: la fanciulla è una pericolosa pistolera con trascorsi sanguinosi, il suo protettore in realtà era il suo carceriere, e il cattivo è un uomo ambiguo e disturbato che tempo prima probabilmente era innamorato di lei. Perché, oltre al colloquio con Charlotte Hale come dimostra che L'Uomo in Nero è uno dei proprietari di Westworld , c'è un altro indizio inequivocabile: la fotografia che Logan mostra a William, che ritrae sua sorella Juliet, è la stessa che fece uscire dal loop Peter (il padre di Dolores) nel pilota; lì era malmessa, lisa, come se un uomo l'avesse conservata per trent'anni e l'avesse perduta nei pressi del ranch degli Abernathy.

Westworld: l'attrice Evan Rachel Wood in The Well-Tempered Clavier
Westworld: l'attrice Evan Rachel Wood in The Well-Tempered Clavier

Dunque tutto fa presagire che anche la teoria sull'identità di William e dell'Uomo in nero sarà confermata, ma cosa scaturirà dall'incontro con Dolores? Cosa è successo veramente quando, sempre nel pilot, l'Uomo in nero aveva ucciso Teddy e trascinato Dolores nel fienile? "Un trauma può essere illuminante", dice Bernard in The Well-Tempered Clavier. Altra rivelazione che possiamo ipotizzare con una certa cognizione di causa è il fatto che il "Wyatt" della storyline di Ford sia proprio Dolores: nelle rispettive visioni della sparatoria di Escalante, Teddy vede un uomo sparare, e le vittime divergono nelle due versioni, ma per il resto le analogie sono innegabili; e il "generale" che Teddy ricorda ammazzato per ultimo da Wyatt potrebbe essere Arnold. Un'altra cosa che sappiamo perché ce l'hanno ripetuto in numerose occasioni è che "il labirinto non è per l'Uomo in nero"; egli potrebbe rivelarsi solo uno spettatore e forse sono due host a essere destinate a incontrarsi e scontrarsi nel Labirinto: vedremo un duello tra Dolores/Wyatt e Maeve? Ma non finiscono qui le domande: cosa è successo a Stubbs, catturato dalla tribù della Nazione Fantasma mentre era sulle tracce di Elsie? Li ritroveremo insieme (ecco, per favore ridateci Elsie)? Insomma, ce n'è abbastanza per attendere questo episodio conclusivo con tutta la fiducia possibile.
Anche se....

Non fidarti mai di noi. Siamo soltanto umani!

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4.0/5