Westworld 4, la recensione del secondo episodio: un passaggio per il futuro

La recensione del secondo episodio della quarta stagione di Westworld, disponibile in contemporanea con gli Usa il 4 luglio su Sky Atlantic e NOW, in cui i protagonisti sono Maeve e Caleb e il loro viaggio fisico e metaforico.

Dopo un inizio traballante che iniziava a farci ridare fiducia nella serie ma allo stesso tempo ci lasciava qualche dubbio e preoccupazione per il suo prosieguo, Westworld 4 nel secondo episodio propone una puntata che sembra essere di passaggio, metaforico e fisico per i personaggi, verso ciò che sarà e ci auspichiamo inizi a chiarire le nuove storyline della stagione. È quindi con passo incerto ma ancora una volta fiducioso che scriviamo la recensione del secondo episodio di Westworld 4, disponibile in contemporanea con gli Usa il 4 luglio su Sky Atlantic e NOW.

Passaggio a nord-sud-ovest-est

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Westworld 4: una scena della quarta stagione

L'episodio titolo inizia con Maeve (Thandiwe Newton) e Caleb (Aaron Paul) in viaggio verso la verità per poter tornare alla rispettiva "vita normale" (che poi quale sarà mai). I due si imbattono in una coppia di politici che sembra nascondere qualche segreto e avere a che fare con William (Ed Harris), che continua a tramare minaccioso più che mai nell'ombra contro gli androidi. In un continuo gioco di specchi fra uomo e macchina, in una lotta che sembra oramai non conoscere pace o pausa, vediamo ritornare anche il personaggio di Charlotte (Tessa Thompson), che era stata reintrodotta nella terza stagione come androide-replica proprio da Dolores e ora vuole vendicarsi del genere umano. Grandi protagonisti dell'episodio sono quindi i due, andando a sviscerare il loro rapporto e il loro passato, quando lei salvò lui da morte certa... e ora sembra volerlo fare di nuovo, per fargli avere un futuro con moglie e figlia, quello che a lei invece non è stato concesso. Il viaggio li porterà in una nuova versione del Westworld che abbiamo conosciuto nelle prime due stagioni. Sono passati molti anni ed è stato ripescato e re-immaginato dallo stesso William, il quale come abbiamo visto nel primo episodio era in cerca di soldi dopo sette anni dagli eventi del finale della terza stagione per poter ricostruire.

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La mosca

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Westworld 4: Evan Rachel Wood in una scena della quarta stagione

In un accattivante gioco di specchi (ancora una volta), mentre il "vero" William viene sostituito da una sua replica costruita da Charlotte - sempre in piena fase di vendetta come dimostra anche ciò che fa al responsabile del governo in visita per controllare la situazione - la sua replica fa il discorso d'inaugurazione della nuova espansione del parco. Nuovo elemento della centrale della sigla in questa stagione, infatti, se ci avete fatto caso, è un insetto costruito ad hoc dalla macchina che crea gli androidi. Questa mosca a quanto pare geneticamente alterata e artificiale viene utilizzata proprio da Charlotte per eliminare gli ostacoli in modo brutale e vendicativo - le mosche si introducono negli orifizi del corpo umano (occhi, orecchie, bocca) e producono quel continuo ronzio fastidiosissimo. Charlotte vuole utilizzare quello stesso parco utilizzato per anni per far divertire gli umani con gli androidi, per ripagargli con la stessa moneta. Così, mentre la storia di Cristina/Dolores (Evan Rachel Wood) la porta a scoprire una clinica psichiatrica con un'ala dedicata al defunto suicida anni prima e dei disegni fatti da lui, di ciò che anche lei vede in sogno, quella misteriosa costruzione. Intanto questi fastidiosi insetti continuano a insinuarsi nella storia e nella vita dei personaggi, e noi spettatori possiamo solo passivamente assistere a questa debacle.

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Quale futuro?

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Westworld 4: Ed Harris nella quarta stagione della serie

C'è un interessante - e primo nella storia della serie, sempre ambientata in un futuro più o meno prossimo ma senza troppe specifiche - discorso di William all'apertura del nuovo parco in cui dice che "150 anni prima il mondo era stato colpito da una guerra e da una pandemia mondiale che aveva decimato la popolazione, ma noi ne siamo usciti ruggendo e più forti di prima". Non sappiamo se si tratti di una strizzata d'occhio di Lisa Joy e Jonathan Nolan al nostro presente, ma in ogni caso si dimostra un'attualissima battuta per parlare dei cicli e ricicli della storia, che sembra destinata a ripetersi. La reintroduzione del parco è l'elemento che mancava nella terza, fin troppo futuristica e puramente sci-fi, e questo potrebbe essere un ulteriore motivo di ottimismo verso questo nuovo capitolo. D'altronde è proprio la natura ciclica delle storie di Westworld che, pure in un episodio di evidente passaggio come questo, può convincerci ancora una volta che gli autori abbiano sempre bene in mente dove vogliamo andare ma si prendano semplicemente tutto il tempo per farlo.

Conclusioni

A chiusura della nostra recensione del secondo episodio della quarta stagione di Westworld ribadiamo come si tratti evidentemente di una puntata di passaggio, fisico e metaforico per i protagonisti soprattutto per il viaggio in cerca di risposte di Maeve e Caleb, ma che allo stesso tempo sembra strizzare l’occhio agli esordi con la riapertura del parco a tema, elemento che era mancato nella terza stagione, attraverso la storia della coppia-non-coppia.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.9/5

Perché ci piace

  • Il concentrarsi sulla coppia Maeve-Caleb e sul loro viaggio e parallelamente su quella Charlotte-William
  • Il discorso di William che potrebbe strizzare l’occhio al nostro presente e il ritorno del parco che cambia pelle

Cosa non va

  • L’aver lasciato indietro altre storyline a discapito di quella scelta per la puntata
  • L’eccessiva staticità dell’episodio, anche se probabilmente gli autori si stanno solo prendendo il proprio tempo narrativo