Quando si dice che la realtà supera la finzione. Ricordate Armando Feroci, il personaggio cult di Carlo Verdone in Gallo cedrone? Vi ricordate di come, una volta fatto tutto - o niente - nella vita, si candidava a sindaco di Roma? Nella vita reale è successo davvero che a Carlo Verdone fosse stato proposto, sondaggi alla mano, di candidarsi a sindaco di Roma. E Carlo Verdone ha messo questa storia, insieme a tante altre, in Vita da Carlo, la sua prima serie tv, in arrivo in streaming su Amazon Prime Video dal 5 novembre. La serie è molto particolare: Verdone fa se stesso, ma la realtà incontra l'immaginazione dando vita a momenti surreali. E, soprattutto, i suoi film cult in qualche modo ritornano e si inseriscono perfettamente nella storia, dando vita a un cortocircuito tra passato e presente. La serie tv è stata presentata ieri alla Festa del Cinema di Roma 2021, e Carlo Verdone non ha fatto mistero di essere davvero soddisfatto. La conferenza stampa è stata un piccolo Verdone Show.
Carlo Verdone: è stato il più bel cast della mia carriera
"Devo ringraziare Pasquale Plastino che mi ha dato questa idea, che è nata da Nicola Guaglianone e Menotti" esordisce Carlo Verdone. "Era un'opportunità nuova, intrigante, la possibilità di fare un percorso nuovo. Ho iniziato con una Mitchell, una macchina da presa storica, in Un sacco bello, e ora arrivo a fare una serie tv. Certo, è stato un percorso molto faticoso, infatti mi sono avvalso di Arnaldo Catinari per la regia di alcuni episodi". "Questa serie è nata come sfida" continua. "Mi sono detto: vediamo se riesco ad avere più libertà rispetto a un film. In un film è tutto più difficile, devi concentrare tutto in un'ora e cinquanta. Qui è tutto più dilatato, non hai l'ansia di fare il momento comico e poi subito dopo quello più intimo. C'è tutto il tempo per arrivarci". "Vita da Carlo l'abbiamo scritta in modo molto veloce" racconta Verdone. "Nella sceneggiatura c'era molto della mia vita privata. E questo ha fatto sì che recitassi in modo diverso, più intimo. Sono andato avanti con grande naturalezza. Arnaldo ha voluto girare in maniera molto dinamica. Non doveva somigliare a nessun'altra serie italiana. Abbiamo lavorato sul movimento di macchina, sul dinamismo, cose che non trovi nelle altre serie. Abbiamo cercato di dare eleganza, grazie anche a un cast ottimo. Tutti gli attori hanno dato il massimo: è stato il più bel cast della mia carriera, non c'è stato nemmeno bisogno di dirigerli". Sono volti che ritornano: Anita Caprioli è stata accanto a Verdone in due film, Ma che colpa abbiamo noi? e Manuale d'amore, Max Tortora era nell'ultimo film, Si vive una volta sola. "Monica Guerritore fa mia moglie" aggiunge, "è una donna ironica e grande attrice, a cui voglio bene".
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Carlo Verdone Sindaco di Roma
In Vita da Carlo, a un certo punto, c'è chi propone a Carlo Verdone di candidarsi a sindaco di Roma. E la cosa, come detto in apertura, è realmente accaduta. "L'offerta di fare il sindaco è vera" conferma Verdone. "Me lo hanno proposto, sono anche venuti da me, con i sondaggi. E io ho detto: nella vita si può fare un lavoro solo, io so fare solo questo. Ci vuole passione e preparazione, non posso farlo in quattro e quattr'otto. Perché lasciare questo lavoro che ho iniziato nel 1971? Poi la cosa è caduta, ringraziando Dio". Il discorso si sposta quasi naturalmente sul neoeletto sindaco di Roma. "Gualtieri non lo conosco" risponde Verdone. "Per un sindaco è importante circondarsi di una squadra fonte, rapida e onesta. Se avrà la fortuna di trovare un gruppo che abbia questo e abbatta tutte le barriere burocratiche farà bene". Non è un caso che parli della burocrazia, Verdone. "Ho girato una scena al Gianicolo, e ho chiesto a Virginia Raggi quanto ci volesse per togliere le strutture che circondano il monumento a Garibaldi. Mi ha risposto che ci sono tre sovraintendenze, una dice che il marmo va bene, un'altra no, e che questi sono i mali di Roma. Le chiesi: non puoi far niente? Non è successo niente. Sono sette anni che il fulmine ha colpito il monumento: è un blocco di marmo che dista 40 cm e va accostato". Ma cosa servirebbe a Roma oggi? "Roma è una città che deve andare forte sulla manutenzione, si deve partire con le periferie, i trasporti, le attività culturali per i bambini e gli anziani, teatri, cinema, biblioteche". "Realtà e finzione si mescolano, sembra il tuo discorso" interviene Arnaldo Catinari. "La potenza di questa serie sono i due livelli che si mescolano, realtà e finzione". "Mi hai levato il microfono perché stavo a rompe le palle", scherza Verdone, "ma è che voglio troppo bene a Roma".
Anita Caprioli, Monica Guerritore e Max Tortora, tra realtà e finzione
Realtà e finzione si mescolano tanto che non è mai chiaro dove finisca una e inizi l'altra. Ma come hanno lavorato gli attori in questo senso? "Intanto voglio dire che mi hanno fatto una multa mentre andavo a pagare una multa" dice ridendo Max Tortora, che nel film è il suo migliore amico, e la coppia comica funziona alla grande. "Guardi che si crea un precedente, ho detto ai vigili... A Roma poi se sbagli strada fai una fila che non è la tua". "Questa serie ha un taglio assolutamente internazionale" continua, facendosi più serio ma non troppo. "Intanto ho il grande onore di essere chiamato da Carlo, dopo l'ultimo film, Si vive una volta sola. La verità della serie mi ha sorpreso". In sceneggiatura infatti c'è un episodio che è davvero accaduto a Tortora. "Questi sanno cose su di me che non sapevo neanche io" ci racconta. "Ero in una bellissima manifestazione. Un gruppo di bambini mi corrono incontro, mi tirano per la giacca, mi chiedono l'autografo. Arriva la maestra e dice: ragazzi, lasciate stare il signor De Sica. Quel giorno dovevo chiedere un aumento per un film, ma ho lasciato stare. E ho ritrovato questa cosa nella serie. Questa sapiente scrittura ci ha fatto cadere dentro la realtà". Monica Guerritore lavora per la prima volta con Carlo Verdone. "Interpreto un personaggio che esiste realmente, Gianna" ci racconta. "Li è molto presente nella vita di Carlo, pur essendo una ex moglie. Carlo ne ha molto rispetto, molto amore". Per la Guerritore Vita da Carlo è una serie molto importante. "Ricordo che Sordi fece Storia di un italiano" riflette. "Verdone qui racconta la storia di un italiano compito, profondo, che ha spessore, che racconta quella che è la vita di un uomo che vive la sua vita oggi". "Ci conosciamo da anni ma non abbiamo mai lavorato insieme" svela l'attrice. "Dopo aver visto Fiorella Totti ha capito che so fare la commedia. Dopo la madre del Re di Roma ora sono la moglie dell'imperatore". Anita Caprioli è Annalisa, la farmacista. "Rappresento la medicina, la farmacia, tutto quello che Carlo conosce molto bene" racconta l'attrice. "Annalisa è affascinata da quest'uomo, non porta con sé la notorietà di Carlo Verdone, ma lui le piace perché è un uomo che la ascolta: è la grande dote che ha Carlo. Tutta la serie è caratterizzata dal suo ascolto". Ma che uomo è Carlo Verdone? "Carlo è qualcuno che ha difficoltà a costruire dei muri, a dire di no" racconta Anita Caprioli. "Questa è una qualità che subentra quando hai un animo generoso".
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Al cinema o in streaming
Vita da Carlo arriva in streaming poche settimane prima della serie tv di Gabriele Muccino, A casa tutti bene, anche lui al debutto nella serialità. Vuol dire che la tv è la nuova frontiera, o c'è ancora voglia di fare cinema? "Ci speriamo tutti, il cinema sì" risponde Verdone. "Sto lavorando con Filmauro per un film. Ma questa cosa delle serie tv ci piace. C'è stata un'emergenza sanitaria, anche se abbiamo deciso di fare la serie molto prima. Era un tentativo di sfida, di percorrere una strada nuova. Avevo anche io voglia di fare la mia serie. Sarà difficile eguagliare una serie americana. Ci diamo impegnati per trovare una certa eleganza". "Le serie sono una cosa che un pubblico giovane e medio in questo momento segue molto" continua. "Ma ci auguriamo che la sala riprenda numeri importanti. Ogni giorno che apro il Cinetel mi auguro di vedere risultati più grandi".
I consigli per aspiranti filmmaker
C'è un gruppo di studenti di cinema dello IED che chiedono a Carlo Verdone un consiglio per fare cinema. "Dovete crearvi un gruppo di amici che condividono con voi la stessa passione" risponde. "Cominciate con dei corti. Fatevi assistenti volontari ai film. Quanti fanno i registi oggi? E anche registe. Bisogna, con umiltà, fare volontariato sul set, capire come funziona quella che è una macchina infernale. Sorrentino ha cominciato così: faceva il custode, poi il segretario di produzione e l'ispettore di produzione. Si comincia con una gavetta. Ma è fondamentale avere amicizie e sinergie con persone che abbiano la stessa voglia. Fate teatro in una piccola compagnia teatrale. C'era sempre qualcuno su set che vedeva che quella persona era seria. Gli faceva fare uno scatto. E così si comincia".
Sì, ma tornando a Verdone Sindaco di Roma, che percentuale davano i sondaggi? "Ero al 70 per cento..." risponde lui.