Vi Vi – La filosofia del sorriso, la recensione: Fiorello e gli altri, storia dei villaggi turistici Valtur

La recensione di Vi Vi - La filosofia del sorriso, il docufilm di Pasquale Falcone sulla storia dei villaggi Valtur in uscita evento al cinema dal 15 al 17 novembre.

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Vi Vi - La filosofia del sorriso: una scena del documentario

Valtur è la contrazione di Valorizzazione Turistica. In cinquant'anni di storia, i villaggi Valtur hanno cambiato il modo di trascorrere le vacanze di quella grossa fetta di italiani che opta per le comodità e l'organizzazione del villaggio. Pasquale Falcone, a sua volta animatore nei villaggi, ha deciso di ripercorrere la storia dei villaggi e di alcuni animatori le cui carriere hanno poi spiccato il volo in un docufilm che raccoglie numerose testimonianze alternandole a una ricca selezione di immagini di repertorio dei villaggi dalla nascita ad oggi. Il tutto restituendo almeno in parte l'atmosfera giocosa e coinvolgente del mondo dell'animazione, come sottolinea la nostra recensione di Vi Vi - La filosofia del sorriso.

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Vi Vi - La filosofia del sorriso: una foto sul set

Secondo quanto dichiarato da Pasquale Falcone, l'idea di dedicare un film alla storia dei villaggi turistici è nata leggendo un articolo di giornale che elogiava il tandem Amadeus/Fiorello durante il Festival di Sanremo. Il loro stile informale e la semplicità degli sketch in stile villaggio vacanze ha spinto il regista a creare una sorta di curiosa ode a un universo poco noto da chi diffida delle vacanze organizzate, ma amatissimo dagli affezionati dei villaggi che per una o due settimane si isolano dal mondo immergendosi in una realtà parallela fatta di giochi organizzati, balli, canti, spettacoli e coinvolgimento sempre all'insegna del sorriso.

Il mestiere dell'animatore

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Vi Vi - La filosofia del sorriso: Fiorello in un'immagine

Fiorello è forse l'ex animatore turistico più celebre d'Italia, amatissimo oltre che per il suo humor per la battuta sempre pronta, la capacità di improvvisare e il talento canoro affinati in anni di lavoro nei villaggi. Con lui sono molte le voci che esaltano il loro passato di animatori riconoscendo il valore di una palestra che li ha addestrati a lavorare a testa bassa a ritmi elevatissimi con l'obiettivo di compiacere il pubblico. Dal comico Dario Bandiera all'attore e conduttore televisivo Peppe Quintale, dal cabarettista Angelo Pintus a Elisabetta Tata Reggio, storica capo animatrice dei villaggi Valtur per 18 anni, un coro di voci unanimi ricostruisce con toni entusiastici l'importanza umana e professionale dell'esperienza nelle loro carriere.

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Vi Vi - La filosofia del sorriso: una scena

"Mi danno dell'animatore in senso dispregiativo, ma per me è un complimento" puntualizza Fiorello che racconta il suo rocambolesco ingresso nel villaggio Valtur di Brucoli, vicino alla nativa Augusta, una volta concluso il militare. E pensare che il padre voleva che lavorasse il bar per garantirgli uno stipendio sicuro al posto della paga volatile dell'animatore. Ancor più esilarante il racconto di come un Angelo Pintus giovanissimo e squattrinato abbia convinto Peppe Quintale ad assumerlo per evitargli di tornare a vivere a casa dalla madre. Dal docufilm si evince che il requisito principale di un aspirante animatore è la capacità di socializzare mista a una buona dose di faccia tosta e alla capacità di arrangiarsi. Sono in molti a ribadire che alcuni clienti sono diventati animatori "alla pari" restando per uno o due mesi al villaggio a lavorare con lo staff in cambio di vitto e alloggio.

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Gioiosa rievocazione di un'epoca che forse si è conclusa?

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Vi Vi - La filosofia del sorriso: una foto

Alle spalle della dimensione gioiosa e informale che trapela dai racconti degli intervistati vi è in realtà una struttura aziendale ben organizzata nata sulla scia dei francesi Club Méditerranée, basati sulla regola delle tre S (sole, sport, sesso). Rispetto allo spirito più selvaggio e naturalistico francese, la versione italiana dei villaggi turistici introduce fin da subito strutture alberghiere e adatta il concetto di animazione alle esigenze locali introducendo la musica dal vivo dapprima con le band fino a forgiare la figura dell'animatore vero e proprio. La storia, che dura ancora oggi, inizia a Ostuni nel 1964. Tra i primi capi animatori c'è un giovanissimo Andrea Muratori, leader della band I Balordi i quali - nomen omen - decidono di rinunciare al tour per diventare ospiti fissi del villaggio costruendo quella che diventerà la professione di una vita.

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Vi Vi - La filosofia del sorriso: un'immagine del documentario

Tra lodi all'atmosfera dei villaggi, ricordi commossi dell'affetto degli ospiti delle strutture e immagini balneari, Vi Vi - La filosofia del sorriso dipinge un quadro idilliaco del mondo dei villaggi e dei suoi lavoratori glissando sugli aspetti meno piacevoli che vengono appena accennati (i ritmi lavorativi folli, la precarietà, la paga ridotta). Lungi dall'affrontare le criticità del settore, il docufilm di Pasquale Falcone punta più a celebrare l'epoca d'oro dei villaggi - sono tanti, in primis Fiorello - a parlare al passato dei fasti - che ad analizzare i cambiamenti nel turismo contemporaneo e le prospettive future. Il film si chiude con una gioiosa esecuzione corale della sigla di Valtur, ben nota ai dipendenti e ai frequentatori di questo mondo a parte basato sulla filosofia del sorriso.

Conclusioni

La recensione di di Vi Vi – La filosofia del sorriso svela la natura celebrativa del docufilm di Pasquale Falcone che rievoca l'epoca d'oro dei villaggi Valtur attraverso alcuni dei suoi dipendenti più noti, da Fiorello a Peppe Quintale. Il ricco materiale d'archivio si alterna alle interviste nel celebrare la storia di una delle più note e amate imprese turistiche italiane

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • L'atmosfera del docufilm ripropone la gioia e la libertà del mondo dei villaggi.
  • La ricostruzione storica svela interessanti dettagli ignoti ai più.
  • Le testimonianze sono divertenti e coinvolgenti.

Cosa non va

  • In questa generale solarità vengono omesse o appena accennate le criticità del mestiere dell'animatore.