Il 2010 di cinema italiano si apre con 'Io, loro e Lara', accolto con entusiasmo dalla critica. Un buon augurio per un 2010 che che vedrà protagonisti tanti film italiani.
Per il cinema italiano, il 2010 si è aperto con una sorpresa che forse pochi si aspettavano: l'ultimo film di Carlo Verdone, Io, loro e Lara, è stato accolto positivamente dalla critica nostrana, e quella che doveva essere l'ultima commedia delle Feste è stata invece salutata come un segnale di ripresa del nostro cinema, e un felice ritorno dietro la macchina da presa di un veterano come Verdone, che negli ultimi anni sembrava aver perso lo smalto dei primi tempi.
Chiunque conosca un minimo di storia del nostro cinema sa bene che negli anni '80, dopo decenni di grandi autori e grandi titoli - ma anche di efficaci divagazioni nel cinema di genere, oggi ampiamente rivalutato - c'è stato un crollo qualitativo della nostra cinematografia, che è rimasta sepolta sotto centinaia di titoli di cassetta, ma di scarso valore, tra commediole scollacciate, filmetti estivi o superpatinati ambientati in un'Italia vanziniana popolata da yuppie, modelle e paninari.
Nei due decenni successivi si è tentata una ricerca di nuovi autori e di tematiche stimolanti da sviluppare, ma con alti e bassi. Il rilancio definitivo, auspicato dalla stampa specializzata per vent'anni, non è ancora arrivato, nonostante - come abbiamo raccontato nell'ultima tappa del nostro lungo speciale dedicato al cinema degli anni Zero - si possa contare su autori come Salvatores, Sorrentino e Garrone. C'è da dire che il poco cinema di qualità degli anni '80 si appoggiava principalmente sui comici che si erano fatti conoscere sul piccolo schermo, come il grande Massimo Troisi, lo stesso Verdone, lo stralunato ma poetico Francesco Nuti, e Roberto Benigni, al quale in seguito ci siamo attaccati disperatamente per esibire uno straccio di credibilità artistica e umana; a maggior ragione quindi, Io, loro e Lara - che è firmato da uno di questi autori - è stato accolto con entusiasmo, ma anche con affetto e sollievo, come se si potesse ancora contare sui veterani del nostro cinema, oltre che sui nuovi autori.
Un Verdone, però, non fa primavera, perchè se è vero che il Carletto nazionale con Io, loro e Lara ha tentato un passo avanti nella propria maturità artistica (pur mantenendo saldo il forte legame affettivo con il suo pubblico con qualche strizzata d'occhio) il 2010 è iniziato da pochi giorni, ed è impensabile giungere già a conclusioni. Sarà un anno di conferme, questo che apre il nuovo decennio - al quale abbiamo dedicato un lungo approfondimento - ma la rinascita del nostro cinema è soltanto all'inizio, e si vedrà nel corso degli anni a venire cosa succederà. Certo è che, almeno sulla carta, i titoli sui quali scommettere non mancheranno: questo mese sono attesi l'ultimo film di Gabriele Muccino - e bisognerà vedere se sarà accolto con lo stesso successo di pubblico riservato a L'ultimo bacio - ma anche L'uomo che verrà di Giorgio Diritti, già applaudito al Festival di Roma, e in seguito toccherà a Mine vaganti di Ozpetek, nel quale Riccardo Scamarcio interpreta un ruolo lontano da quelli che gli hanno dato il successo, poi a Michele Placido con la sua biopic dedicata a Renato Vallanzasca, poi ancora a Salvatores, Pupi Avati, Luchetti, Martone, Brizzi e Mazzacurati.
Mentre si brinda al futuro - non solo cinematografico, a dire la verità - è arrivato il momento di voltarsi un'ultima volta indietro, per tirare le somme sul decennio che ci siamo lasciati le spalle. Noi della redazione di Movieplayer.it lo abbiamo già fatto, adesso tocca a voi, cinefili, semplici appassionati e lettori, dire la vostra. Ed è per questo che vi invitiamo a votare le migliori opere cinematografiche del 2009, e ad esprimere un piccolo parere sul cinema del periodo 2000-09. Buon decennio a tutti!