"Hai un amico in me, un grande amico in me". La canzone simbolo di Toy Story è diventata un classico e dice tante cose del film. "Hai un amico in me" è qualcosa che racconta la fedeltà dei giocattoli al loro bambino, ma anche l'amicizia tra loro, un'amicizia vera per cui ognuno arriva sempre in soccorso dell'altro. Ma, dopo anni passati insieme, i personaggi di Toy Story sono degli amici anche per noi che li abbiamo visti decine di volte sul grande e sul piccolo schermo. Ora che Toy Story 4 è nelle sale dal 26 giugno, partiamo da questa canzone per raccontarvi i personaggi più amati di Toy Story. Ci sono tutti i grandi classici della serie, c'è una new entry e un graditissimo, e sorprendente, ritorno.
Abbiamo scelto solo giocattoli e non umani, ovviamente, e non abbiamo inserito i villain del film, ma siamo stati piacevolmente stupiti da un personaggio come Lotso in Toy Story 3. E poi, prima di partire con questa top ten, ci piace ricordare anche i fedeli soldatini mandati in avanscoperta in Toy Story, il perfido Zurg (ma anche il pinguino senza voce) di Toy Story 2, i pisellini, il telefono chiacchierone e il clown Chuckles di Toy Story 3. I nuovi personaggi di Toy Story 4 sono altrettanto sorprendenti, e ve li abbiamo presentati qui. Andate a vedere chi c'è in testa alla nostra classifica. E capirete perché amiamo così tanto Toy Story.
10. Forky
Sì, è appena arrivato, in Toy Story 4, e infatti è in fondo a questa top ten. Ma Forky non può mancare tra i personaggi che amiamo della saga di Toy Story: appena lo vedrete non potrete non amarlo. Perché è tenero, è imbranato, è come un neonato che cerca il proprio posto nel mondo. E poi... non è un giocattolo! È un omino creato da Bonnie al suo primo giorno alla scuola materna, ed è fatto con una forchetta di plastica, due scovolini come braccia e due pezzetti di uno stecco di gelato per piedi. Lui non si sente un giocattolo, si sente... spazzatura! Nella prima parte del film sono esilaranti i suoi continui tentativi di tornare ad esserlo, dei tentativi di suicidio, puntualmente sventati da uno stremato Woody. Lui ha capito che Forky è importante per Bonnie, perché lo ha fatto e le dà sicurezza. E allora capiamo perché amiamo così tanto Forky: perché amiamo la creatività sfrenata e geniale dei nostri bambini.
9. Slinky
Da sempre nella banda di Toy Story, fin dal primo film, è, anche visivamente, uno dei simboli della franchise. Giocattolo old style, bellissimo, in particolare per i bambini più piccoli, Slinky è un cane bassotto che al posto del busto ha una molla. Fedelissimo di Woody, e dolcissimo, è sempre una risorsa importante per le scene d'azione. Spesso la sua molla allungabile è uno strumento prezioso per i nostri eroi per lanciarsi in missioni di soccorso. E anche nella prima scena di Toy Story 4 Slinky c'è.
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8. I tre alieni
Apparentemente sono dei personaggi di contorno, ma si riveleranno decisivi. E poi, lo sappiamo, i personaggi di contorno, anche nei vecchi cartoni animati della Disney spesso sono stati irresistibili. E loro lo sono. Stiamo parlando dei tre alieni di gomma, presenti già dal primo Toy Story: tondi, verdi, con tre occhi e due antenne, sono in tanti e parlano all'unisono. Dal distributore automatico di giocattoli a forma di astronave del Pizza Planet in cui si caccia Buzz convinto che sia un vero razzo, i nostri eroi ne portano a casa tre. Dicono solo due cose "L'artiglio" e "Ci hai salvato la vita te ne saremo eternamente grati". Sembrano, dicevamo, personaggi di contorno, ma nel gran finale di Toy Story 3 sono decisivi... proprio grazie all'artiglio. Un artiglio molto grande... Un po' in ombra in Toy Story 4, ed è un peccato.
7. Rex
Fa parte della squadra dall'inizio, anche se non ha mai avuto un ruolo centrale nelle vicende dei giocattoli protagonisti. Ma Rex è uno dei personaggi classici di Toy Story, ed è anche merito suo se amiamo questo gruppi di giocattoli come se fossero dei nostri amici. Nella cameretta di un bambino un dinosauro di plastica non può mancare. E allora eccolo, non un sauro qualunque ma un Tirannosaurus Rex, il più cattivo di tutti. E la trovata geniale di Lasseter e soci è che Rex è buonissimo, amichevole, non farebbe del male a una mosca. E allora sono memorabili i suoi allenamenti, i tentativi di essere spaventoso che, ovviamente, non riescono mai. Adorabile.
6. Ken
È arrivato solo in Toy Story 3 - La grande fuga, ma, diciamolo, per una parte del film ha rubato la scena. Parliamo di Ken, che i nostri eroi incontrano una volta che Andy è andato al liceo e loro - ma solo per un errore - sono finiti nell'asilo Sunnyside, che si rivela un lager comandato dall'Orso Lotso. Ken è già nell'asilo, teoricamente è dalla parte del dittatore. Ma poi arriva Barbie e, come sappiamo, è subito amore. La genialità della Pixar è stata quella di scavare nella natura di Ken, che, pur essendo un maschio, è un giocattolo per bambine. E allora è impareggiabile la scena in cui Barbie, per distrarlo, gli fa provare una serie di vestiti, e lo adula. Perché Ken è parte del mondo di Barbie e il modo di giocare con la bambola Mattel è quello. Barbie e Ken restano insieme e finiscono non si sa dove. La loro storia finisce con Toy Story 3 (e un corto che trovate nel dvd). Ed è un peccato.
5. Mr. Potato
Il giocattolo è Mr. Potato Head della Hasbro: una testa enorme a forma di patata da cui si possono staccare tutti i componenti della faccia: occhi, naso e bocca, orecchia, braccia, piedi e cappello! È un giocattolo immediatamente riconoscibile, ed è uno dei capisaldi della nostra squadra. Lo ricordiamo in due occasioni esilaranti. La prima, trepidante, alla fine di Toy Story, quando il giorno di Natale aspetta che Andy scarti i regali per capire quali nuovi giocattoli arriveranno nella sua stanzetta. E, finalmente, al walkie talkie, arriva la notizia tanto attesa: c'è Mrs. Potato, la sua compagna. E poi, in un momento chiave della "grande fuga" in Toy Story 3, quando capiamo che l'anima di Mr. Potato è nei suoi occhi e nelle parti mobili, che così vengono inserite su una tortilla, in modo da poter scivolare sotto la porta dell'aula. Imperdibili anche i siparietti tra moglie e marito durante i credits.
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4. Jesse
Jesse, cowgirl dai capelli rossi e dagli occhi verdi, è amatissima dalle bambine, che in lei vedono il primo personaggio femminile forte di Toy Story, qualcuno con cui giocare e in cui identificarsi. Fedele, sempre al fianco di Woody, Jesse entra in scena in Toy Story 2, nel negozio di Al, in cui Woody incontra gli altri giocattoli della sua "serie" (gli altri sono il cavallo Bullseye e il cowoby più anziano Stinky Pete). Jesse è fondamentale perché ricorda a Woody il mondo da cui viene, una trasmissione televisiva a burattini degli anni Cinquanta. È il primo momento in cui Woody capisce che quello di Andy non è il solo mondo a cui appartiene, che ci sono altri mondi e altre vite. Jesse è l'appiglio per il suo mondo, ma è la parte buona di esso, al contrario degli interessi di Stinky Pete. E poi, Jesse ha il suo momento di gloria in Toy Story 3, quando fa innamorare Buzz Lightyear, nella sua versione latin lover"...
3. Bo Peep
C'è chi fa innamorare Buzz, e chi fa innamorare l'altro grande protagonista, Woody. È Bo Peep, la pastorella di porcellana che avevamo conosciuto, un po' superficialmente, in Toy Story e Toy Story 2. Si capiva che ci fosse del tenero tra lei e Woody, ma è stata una storyline lasciata un po' cadere dagli sceneggiatori, in una storia in cui ha sempre contato l'amicizia. L'ottima idea dello script di Toy Story 4 è stata proprio capire che c'era una zona d'ombra nella storia di Bo Peep, nel senso di uno spazio inesplorato in cui c'era posto per una storia. In Toy Story 4 capiamo chiaramente che è di porcellana, e faceva parte di una lampada, insieme a tre pecore, per far addormentare Molly, la sorellina di Andy. Non un giocattolo vero e proprio, e soprattutto, non un giocattolo di Andy. Così, una volta passate le paure del buio della bimba, è stata data via, in un addio struggente che vediamo nel prologo del quarto film. Quella che Woody ritrova è una ragazza nuova, consapevole, indipendente, che gli fa vedere la sua vita, i suoi rapporti affettivi, il suo posto nel mondo in una luce nuova. È indubbiamente tra i personaggi di Toy Story che amiamo: decisivo, e bellissimo, grazie al lavoro degli effetti speciali della Pixar. Se ne innamora Woody, e ce ne siamo innamorati anche noi.
2. Buzz Lightyear
Woody e Buzz sono come Jack Lemmon e Walter Matthau, protagonisti di un continuo buddy movie, in cui - per gran parte del primo film - si detestano per poi diventare amici per la pelle. Anzi, per la plastica e la stoffa. Mascella quadrata da George Clooney, sguardo a volte poco sveglio, Buzz è l'elemento che sconvolge la tranquillità della camera di Andy, quello che Andy mette a dormire sul suo letto al posto di Woody. La gelosia dello sceriffo nei confronti del nuovo gioco è il motore del primo film. E la non consapevolezza di Buzz di essere un giocattolo è quella che scatena tutti gli effetti comici della prima parte. Lui crede di volare, invece sa cadere con stile. Buzz è un giocattolo moderno, è uno Space Ranger con ali retrattili, un casco pressurizzato e raggi laser che partono dalle sue braccia.
Il momento chiave di Toy Story è quando, in tv, vede una pubblicità del giocattolo Buzz e capisce di non essere vero, di non essere un pezzo unico, ma uno di una serie. È un momento quasi filosofico (e se anche noi, in fondo, non fossimo altro che una copia di qualcosa?), che viene ripreso in Toy Story 2, quando, nel grande negozio di giocattoli, troverà una serie di Buzz e un suo alter ego ignaro di tutto. Buzz è anche l'elemento che permette a Toy Story di entrare nel mondo della space opera, soprattutto in Toy Story 2, con i riferimenti a 2001: Odissea nello spazio e a Star Wars, con quel "sono tuo padre" del suo nemico Zurg. Memorabile, in Toy Story 3, il suo cambio di modalità, che lo fa parlare spagnolo e diventare un amante appassionato.
1. Woody
È il protagonista assoluto della storia, l'elemento con i cui occhi vediamo quello che accade in quel mondo, e, sempre di più, dopo averlo visto in Toy Story 4, l'elemento con cui ci identifichiamo. E poi vi spiegheremo il perché. Woody è uno sceriffo, il protagonista di uno show degli anni Cinquanta. È un burattino, fatto di pezza (e un braccio che si scuce diventa il motore dell'azione di Toy Story 2). Nel primo film è alle prese con una rivalità con il nuovo gioco Buzz per il posto che ha nel cuore di Andy. Nel secondo è alle prese con il suo passato e il suo mondo, quello dei personaggi dello show che lo vorrebbero con sé. Nel terzo è il leader carismatico di un gruppo di personaggi in fuga, il condottiero che li porta in salvo in una nuova casa. In Toy Story 4 matura ulteriormente. Riflette sulla sua fedeltà al bambino con cui vive, prima Andy e ora Bonnie, su cosa vuol dire prendersi cura di lui, ma per la prima volta dà ascolto anche ai suoi desideri, al suo amore, e scegliere non sarà facile. È un Woody ancora più profondo di quello che conoscevamo. E, finalmente, abbiamo capito perché in fondo ci identifichiamo con lui. Lo ha detto anche Andrew Stanton, che ha lavorato a tutte le sceneggiature dei Toy Story. "Credo che uno dei motivi per cui le persone sono interessate a questi personaggi sia il fatto che li abbiamo resi molto adulti. Non sono cuccioli ingenui dagli occhi grandi. Sono più simili a dei genitori". Ecco, Woody siamo noi genitori. Chi di noi non avrebbe voluto restare a lungo all'asilo il primo giorno dei nostri bimbi? Guardate come Woody fa di tutto per accompagnare Bonnie, metterla a suo agio, aiutarla. Ecco, Woody è tutti noi.