Un arrivederci travestito da malinconico addio. Una mano che saluta lentamente, un passaggio di testimone tra la gioventù e l'infanzia, mentre un giocattolo dal sorriso nostalgico si congeda da un ragazzo ormai non più bambino. Il finale straziante di Toy Story 3, sembrava davvero la perfetta chiusura della trilogia Disney-Pixar. Andy lasciava la sua preziosa eredità nelle mani della piccola Bonnie, e lo faceva descrivendo per filo e per segno il grande cuore del suo Woody, il pupazzo-cowboy che è cresciuto con lui. Però, per una spensieratezza che finisce, c'è n'è un'altra che inizia, con il gioco dell'immaginazione che non vuole proprio saperne di rimanere chiuso in soffitta a prendere polvere. Da qui nasce l'esigenza di Toy Story 4, una nuova storia, un nuovo capitolo, una nuova avventura. Da qui nasce il quarto film di Toy Story, di cui abbiamo avuto l'occasione di vedere in anteprima assoluta i primi 20 minuti, più qualche altra clip in cui conoscere i nuovi personaggi che affiancheranno i veterano Woody, Buzz, Jessie, Rex, Mr. e Mrs. Potato.
Ne abbiamo parlato assieme al produttore Jonas Rivera (Cars, Up, Inside Out), che ci ha raccontato i retroscena di un film coraggioso, proprio perché il finale di Toy Story 3 non faceva una piega e sembrava non lasciare spiragli per un sequel. Per adesso, oltre ad anticiparvi qualche cenno di trama e a presentarvi i meravigliosi (e un po' pazzi) nuovi personaggi del film, ci teniamo a rassicurare tutti gli scettici: quello che abbiamo visto di Toy Story 4, in uscita il prossimo 26 giugno, non è affatto forzato o puramente nostalgico, ma attraversato da grande energia narrativa, scrittura brillante e la piacevole sensazione di essere tornati a casa senza mai crogiolarsi nel passato.
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La trama: Woody e il ritorno del vecchio amore
Da quel dolente saluto di Andy, per tutti noi, sono passati ben nove anni. Era il 2010 quando Toy Story 3 - La grande fuga sembrava mettere un grande punto su una delle saghe più originali della storia del cinema. Per Woody e Bonnie, invece, sembrano passati soltanto pochi giorni. Dopo un prologo all'insegna dell'azione furtiva ambientato 9 anni nel passato, la trama di Toy Story 4 riprende pochi giorni dopo la fine del suo predecessore. Ritroviamo la piccola all'interno della sua stanzetta, con tutto il gruppo di giocattoli capeggiato da Woody pronti ad affrontare una destabilizzante missione assieme alla loro piccola: andare a scuola. Ed è proprio tra i banchi dell'asilo che Toy Story 4 sfodera il suo primo asso nella manica: Forky. Finora la saga ci aveva sempre presentato giocattoli veri e propri, ma non aveva mai messo in scena un gioco nato dalla fantasia di un bambino. La sgangherata forchetta, invece, viene plasmata da Bonnie stessa e risponde a una precisa esigenza di casa Disney-Pixar.
Jonas Rivera, infatti, ha detto: "I bambini di oggi sono frastornati da tantissime distrazioni digitali, tra cellulari, pc e pad. Per questo ci tenevamo molto a inserire qualcosa di primitivo, cercando di dare ancora valore a qualcosa di analogico. Toy Story ha sempre voluto celebrare il gioco vecchio stile". E sarà proprio la scomparsa di Forky a smuovere la storia, a spingere Woody verso un'avventura on the road che lo separerà dal resto dalla sua fedele compagnia e lo ricongiungerà con una vecchia conoscenza davanti alla quale è difficile rimanere indifferente: Bo Peep. La pastorella di porcellana, però, non è più il personaggio candido e innocente visto in passato, ma una donna cresciuta, maturata e più combattiva. Sarà lei, indomita e avventuriera, a guidare il nostro cowboy nella sua affannosa ricerca.
Eccentrici, folli, inquieti: i nuovi personaggi
Toy Story 3 era la fine della storia di Andy, ma non la fine della storia di Woody. Ecco perché, da quanto visto, abbiamo la sensazione che Toy Story 4 sia molto incentrato sul nostro altruista eroe venuto dal Far West. Il che non significa che la saga perderà di vista la sua storica impostazione corale. Al suo fianco, come accennato, vedremo una Bo Peep rivoluzionata nell'aspetto e nell'indole. Una rivoluzione centrale per il film, che Rivera ha giustificato così: "Abbiamo creato un team apposito che ha lavorato alla nuova versione di Bo Beep, curandone l'aspetto, gli abiti, gli atteggiamenti e il comportamento. Ci abbiamo tenuto a ridefinire il personaggio senza cadere nei soliti stereotipi. Lei è una donna decisa, forte, ma lo è in modo non forzato". Al fianco di questa vecchia fiamma, però, Toy Story 4 darà il benvenuto a tantissimi nuovi personaggi. Di Forky sarà molto facile innamorarsi. La piccola forchetta sgangherata e insicura, ha il tipico atteggiamento sociopatico del freak fuori posto, e siamo certi che diventerà un'icona del nuovo corso.
Menzione speciale anche per l'egocentrico Duke Caboom, il motociclista vanaglorioso ed esibizionista doppiato da Keanu Reeves, la coppia in vena di comicità slapstick composta da Bunny e Ducky (una papera e un coniglietto meno innocui di quanto possano sembrare) e infine l'inquietante Gabby Gabby (doppiata in originale da Christina Hendricks), bambola dal sorriso sinistro che non sfigurerebbe all'interno di un horror. Ci sono bastati pochi minuti per capire quanto Disney e Pixar continuino a essere sempre magistrali e sapienti nel loro lavoro di character design, perché capaci di raccontare la personalità del personaggio attraverso l'aspetto, il loro vissuto grazie a piccoli dettagli estetici mai fini a se stessi e sempre significativi. La sensazione è quella che Toy Story 4 voglia dare ancora più vissuto (oltre che vitalità) ai suoi giochi. Una scelta confermata anche da Rivera: "Credo che la saga di Toy Story abbia molto influenzato il nostro rapporto con i giocattoli in senso stretto e con il gioco in senso lato. Per questo, in quanto padre, adesso soffro quando vedo i miei figli accantonare i loro pupazzi. Mi sembra quasi di tradirli".
Tra commedia e noir: un mix di generi
Trenta minuti densi, divertenti, freschi, dettati da un ritmo sempre elevato. Toy Story 4 ha tanto di nuovo da dire, e non ha affatto paura di sperimentare. Ve lo diciamo perché siamo rimasti sorpresi dalla maturità e dalla complessità di alcuni temi e di alcune atmosfere intraviste durante questa anteprima. Non solo commedia e gusto per l'avventura, ma anche personaggi dallo spirito autodistruttivo, scene attraversate da una sottile inquietudine e tante citazioni cinefile non certo a portata di bambini. Sulla varietà di tono, Rivera ha ammesso: "Alla Pixar abbiamo sempre realizzato film per noi, che rispondessero ai nostri gusti senza mai compiacere per forza il pubblico. E noi siamo tutti cinefili. Amiamo il cinema del presente e del passato, e lo riversiamo spesso nelle nostre storie. È vero, in Toy Story 4 ci sono toni noir e cupi, ma anche tanto umorismo e commedia.
È sempre stata la nostra cifra stilistica quella di far convivere più piani e registri, perché i nostri film non sono mai stati soltanto per bambini, ma sono leggibili a più livelli. Quando lavorammo ad Inside Out molti temevano che fosse un film troppo filosofico e concettuale, ma dimentichiamo spesso che i bimbi sono più ricettivi degli adulti e recepiscono lo stesso il contenuto del film anche a livello inconscio. Quando ho dei dubbi sull'accessibilità di qualche sequenza, ammetto di usare spesso i miei figli come cavie per capire cosa funzioni e cosa vada eliminato. Vi posso assicurare che Toy Story 4 sarà uno dei nostri film più cinefili e ricchi di citazioni, da Viale del Tramonto e Shining". Noi, aspettando il 26 giugno, siamo già pronti a giocare. Con i pupazzi e con la storia del cinema.