Tommaso e le ragazze tutte sue

A dieci anni dal suo esordio alla regia, Kim Rossi Stuart cambia tono e filma la nevrosi emotiva di un uomo che cerca una propria dimensione nelle donne della sua vita.

Tommaso non sta bene. A Tommaso non va bene niente. Per Tommaso nessuna è quella giusta, eppure la ricerca della donna ideale diventa un'ossessione martellante a cui è impossibile rinunciare. Quarantenne ondivago e attore in crisi, il protagonista di Tommaso vive in un perenne blocco emotivo, dentro un labirinto freddo in cui le donne sembrano l'unica guida verso la salvezza. Ma ogni volta che una nuova relazione ha inizio, basta poco per trovare in tutte le compagne qualche difetto, qualche imperfezione assurda che giustifichi l'ennesimo addio.

L'intelligenza del maschio: Kim Rossi Stuart sul set del suo nuovo film
L'intelligenza del maschio: Kim Rossi Stuart sul set del suo nuovo film

Costellato di piccole nevrosi e fissazioni microscopiche, Tommaso si pone in curiosa continuità con il primo film diretto da Kim Rossi Stuart di cui riprende i nomi dei protagonisti, quasi per svelarci l'ipotetico futuro del bambino apprezzato in Anche libero va bene. Il piccolo Tommaso è cresciuto, si porta addosso i segni e gli effetti di traumi familiari da sublimare di donna in donna, alla ricerca spasmodica di una soluzione da cercare dentro e non fuori. Rossi Stuart lo sa bene e infatti ci prende per mano per percorrere entrambe le vie.

Libero non va bene

Tommaso: Kim Rossi Stuart in un momento del film
Tommaso: Kim Rossi Stuart in un momento del film

Se dopo dieci anni si ritorna a raccontare i tuoi vecchi personaggi, forse dentro un autore c'è qualcosa di ancora incompiuto. E Tommaso è proprio un viaggio all'interno di questa perenne incompiutezza, il ritratto di un uomo e soprattutto di un figlio che veste abiti anonimi, rinuncia passivamente alla sua evidente bellezza per creare la sua immagine nella sfilza di amanti conquistate o sognate. Ma qualsiasi donna non è mai abbastanza e il film dà il meglio di sé proprio quando racconta questa allergia al femminile, perché lo fa con i giusti tatto e attenzione, calandoci perfettamente nel punto di vista di quest'uomo solo.

Tommaso: Kim Rossi Stuart in una scena del film della sua seconda opera da regista
Tommaso: Kim Rossi Stuart in una scena del film della sua seconda opera da regista

Attratto e spaventato dalla donna (idealizzata solo nel sesso), Tommaso si riconosce e si specchia nel suo protagonista, dondolando indeciso tra il tono comico e la suggestione onirica, manie divertenti e sogni raccapriccianti.
Così la regia di Kim Rossi Stuart segue i passi incerti del suo Tommaso; con lui scherza, diverte a tratti, per poi smarrirsi quando cerca di conciliare il piano della commedia con quello psicologico-introspettivo, affidato a scene visionarie non pienamente riuscite.

Di testa, non di pancia

Tommaso: Kim Rossi Stuart in un'immagine del suo film
Tommaso: Kim Rossi Stuart in un'immagine del suo film

Il nostro Tommaso non è solo un attore bloccato, ma anche un aspirante autore che crede fermamente in un cinema più coraggioso, meno canonico e spinto verso una rappresentazione più metafisica. Purtroppo però questa dimensione metacinematografica del film ci è sembrata quella peggio sviluppata, quasi una dichiarazione di intenti rivolta a se stesso, ma sostanzialmente inutile per lo spettatore. Non aiutato da una sceneggiatura ricca di dialoghi artefatti e scene sopra le righe, Tommaso risulta troppo personaggio e poco persona con cui empatizzare davvero; unico mattatore di un film che forse vuole essere troppe cose, figlio di una complessità nella quale è restato imbrigliato.

Tommaso: Kim Rossi Stuart in una scena del film
Tommaso: Kim Rossi Stuart in una scena del film

Kim Rossi Stuart è un regista complesso, pieno di idee interessanti rivolte soprattutto al problematico e decisivo microcosmo familiare. Se in Anche libero va bene la semplicità della fanciullezza aveva impreziosito una storia toccante, questa volta le ansie cervellotiche dell'età adulta hanno partorito un film molto pensato e non sentito. La speranza è quella di ritrovare Tommaso nell'epilogo di un'ipotetica trilogia, semmai maturo e migliore. Non tanto per sé o per gli altri, ma per il pubblico.

Movieplayer.it

2.5/5